sabato 10 ottobre 2015

il manifesto  10.10.15
Sui 200 mila docenti precari esclusi da Renzi la Consulta decide il 17 maggio 2016


Cinquantacinquemila diplomati magistrali, 20 mila abilitati con Tfa e 60 mila Pas, migliaia di abilitati con i corsi di Scienze della formazione primaria dopo il 2011, 70mila docenti precari rimasti nelle Graduatorie in esaurimento (Gae) dovranno attendere il prossimo 17 maggio per sapere se hanno diritto all’assunzione definitiva nella scuola italiana. La Corte Costituzionale ha fissato questa data, dopo il rinvio dell’udienza dello scorso giugno. Un parere favorevole alla storica sentenza della Corte di giustizia europea avrebbe distrutto i criteri stabiliti dal governo Renzi per l’assunzione degli oltre 100 mila precari nella «Buona scuola». Gli aventi diritto che lavorano per il più grande sfruttatore al mondo di precari — lo Stato italiano — sono probabilmente il triplo. Una sentenza di questo tipo, emessa nel corso dell’infuocato iter parlamentare della legge 107 sarebbe stato uno choc per l’allora incerto e traballante esecutivo. Il rinvio, di quasi un anno, allontana i problemi per Renzi che ha annunciato di volere bandire un concorso «per 90 mila» docenti (quindi non più 60 mila). Non basteranno e continueranno le vertenze. Se lo Stato perderà, dovrà pagare a ciascun precario una media di 25 mila euro di risarcimento.