Corriere 19.10.15
Il caso del contante e i dubbi degli esperti
Cantone: scelta sbagliata, rischio evasione
Il presidente dell’Authority anticorruzione esce allo scoperto
Timori anche nello staff del premier
di Enrico Marro
ROMA La discussione sull’aumento del tetto all’uso del contante era rimasta, nel governo Renzi e nell’establishment che vi ruota intorno, tutto sommato sotto traccia, fino a ieri. Si sapeva che tra i consiglieri di Palazzo Chigi qualcuno aveva manifestato le sue perplessità al premier, in particolare sul fatto che la misura possa contribuire a rilanciare i consumi. È noto anche che Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle entrate, abbia sempre espresso la propria contrarietà a elevare il tetto dei mille euro. Ma una volta che il presidente del consiglio, la settimana scorsa, ha deciso di portarlo a tremila euro con la legge di Stabilità, ascoltando in particolare le richieste del commercio e del turismo e infine le richieste di Angelino Alfano, segretario di Ncd e ministro dell’Interno, e di Enrico Zanetti, leader di Scelta civica e sottosegretario all’Economia, sia i consiglieri sia Orlandi hanno preso atto della scelta «politica» e, attenendosi al loro ruolo tecnico, non sono usciti allo scoperto con dichiarazioni pubbliche o interviste. Non ha fatto così, invece, il presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione (Anac), Raffaele Cantone.
Una bocciatura clamorosa, senza se e senza ma, che non arriva dall’opposizione interna del Pd, da Sel o dalla Cgil, bensì da una delle autorità più stimate (oltre che nominate) dallo stesso Renzi. «È una scelta sbagliata» ha detto Cantone, intervenendo a «La Repubblica delle idee», a Pescara. «Ho preso posizione. Ho detto che sono assolutamente contrario. Credo che la norma precedente (il tetto a mille euro, ndr.) avesse un valore soprattutto simbolico, ma la lotta all’evasione ha bisogno di una stabilità normativa, di scelte chiare e continue, non di sali e scendi».
La sinistra Pd, che ovviamente (come anche Sel) applaude Cantone, cerca di mettere in difficoltà il ministro dell’Economia. Ieri Gianni Cuperlo, leader della sinistra dem, sulla sua pagina di Facebook ricorda a Pier Carlo Padoan che «meno di un anno fa (era il 19 novembre 2014), durante un question time alla Camera, tu hai pronunciato le seguenti parole: “La scelta di limitare la circolazione del contante e procedere a un progressivo abbassamento della soglia è motivata dall’esigenza di far emergere le economie sommerse e aumentare la tracciabilità per contrastare il riciclaggio dei capitali, l’elusione e l’evasione». Ma Padoan ha già spiegato che il tetto si può ora abbassare perché sono stati fatti notevoli progressi sull’incrocio delle banche dati. Un’analisi condivisa anche dal presidente della commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria, Giacomo Portas (Pd) .