domenica 13 settembre 2015

Repubblica 13.9.1
“Il no all’austerity ora è più forte”
La sinistra europea festeggia il “compagno Corbyn”
Varoufakis: “Un bagliore nel buio dell’Unione”
Fassina: “Vittoria che ci rilancia”
Alla kermesse parigina della gauche il piano B degli anti-rigore
di Anais Ginori


PARIGI Applausi, cori, slogan. Il segretario del partito comunista, Pierre Laurent, scherza: «Era da tempo che non rendevamo omaggio al Labour con così tanta passione». Per la Fête de l’Humanité che festeggia 80 anni di esistenza, la Terza Via è stato il tradimento supremo, il male assoluto. «Spero che Corbyn porterà un bagliore nel buio dell’Europa, ha davanti un compito difficile» commenta Yanis Varoufakis, uno degli ospiti d’onore del dibattito organizzato ieri a Parigi alla kermesse comunista. Con il padrone di casa, il presidente del Front de Gauche, Jean-Luc Mélenchon, l’idea era presentare un nuovo movimento per un “piano B” in Europa dopo il “colpo di Stato finanziario” del 13 luglio, quando Atene si è dovuta piegare al memorandum di Bruxelles. Il raduno ha finito per festeggiare l’elezione del compagno Jeremy Corbyn. «E’ una vittoria che ci dà la forza» dice Stefano Fassina, anche lui presente all’incontro.
Da Atene plaude Alexis Tsipras. «E’ un messaggio di speranza » dice il premier che nota un passaggio fondamentale verso «un fronte pan-europeo contro l’auterità». Secondo Syriza, il successo di Corbyn è dovuto in gran parte al «suo impegno per contenere le politiche neoliberali». La sua elezione «rafforza considerevolmente il fronte europeo contro l’austerità e invia un messaggio di speranza al popolo europeo », scrive Syriza. L’esito delle primarie laburiste conforta anche Pablo Iglesias, numero uno di Podemos, che tra qualche settimana affronterà elezioni decisive nel suo paese. «E’ una grande notizia – commenta - e un passo in avanti verso il cambiamento in Europa a beneficio della gente».
Le parole di Corbyn contro l’austerità echeggiano nell’incontro parigino. Varoufakis ha appena finito di denunciare la «confederazione dell’incompetenza europea che ci condanna agli anni Trenta postmoderni». La «primavera ateniese », continua l’ex ministro delle Finanze, è stata distrutta dall’Eurogruppo per «dissuadere Parigi, Roma o Madrid ». «Una punizione esemplare» continua Varoufakis che parla dopo Oskar Lafontaine, leader di Die Linke, contrario pure lui a una «Europa tedesca», in cui la Bce è onnipotente. La sconfitta di Syriza nei negoziati europei è il principale punto di riflessione. «Dobbiamo ammettere che nella gabbia neo-liberista dell’euro, la sinistra perde la propria funzione storica» spiega Fassina, convinto che sia possibile mostrare un’alternativa a Matteo Renzi «ma anche all’intera famiglia socialista europea che è completamente subalterna ai conservatori».
Il famoso piano B del fronte anti-austerità è ancora una nebulosa: si parla dell’introduzione di un sistema di pagamenti parallelo, monete elettroniche tipo Bitcoin, transazioni digitalizzate in euro e, nella peggiore delle ipotesi, dell’uscita dall’eurozona e della trasformazione dell’euro in una moneta comunitaria e democratica. Ma l’obiettivo emerso nel dibattito a Parigi è soprattutto «convogliare tutte le forze culturali, sociali e politiche della sinistra europea critica per definire i caratteri di fondo della strategia da mettere in campo». L’appuntamento è a novembre per formalizzare il nuovo movimento anti-austerità, con la nuova stella Corbyn.