giovedì 17 settembre 2015

La Stampa 17.9.15
Il Papa: “La donna tentatrice è solo un luogo comune”
Francesco: “Offensivo: è portatrice di una benedizione speciale La famiglia salva dalle ideologie e dalla colonizzazione del denaro”
di Domenico Agasso Jr

La donna è «tentatrice che ispira al male? No, questo è solo un luogo comune offensivo». Da sfatare. È la nuova presa di posizione di papa Francesco a difesa del mondo femminile, dopo l’appello di aprile sulla disparità delle retribuzioni («È uno scandalo che le donne guadagnino meno degli uomini»). Nell’udienza generale di ieri mattina in piazza San Pietro il Pontefice argentino ha concluso il ciclo di catechesi sulla famiglia iniziato il 10 dicembre: la tempistica non è casuale, dato che Jorge Mario Bergoglio sabato partirà per Cuba e Stati Uniti (un viaggio per il quale nutre «grande speranza»), dove, tra i vari appuntamenti, parteciperà all’Incontro mondiale delle Famiglie a Philadelphia; e pochi giorni dopo, a partire dal 4 ottobre, presiederà il Sinodo ordinario sulla famiglia.
Dalla Bibbia, ha sottolineato il Papa, emerge che «la donna porta una segreta e speciale benedizione per la difesa della sua creatura dal Maligno! Come la Donna dell’Apocalisse, che corre a nascondere il figlio dal Drago. E Dio la protegge». Francesco ha invitato a pensare a «quale profondità si apre qui! Esistono molti luoghi comuni, a volte persino offensivi, sulla donna tentatrice che ispira al male. Invece c’è spazio per una teologia della donna che sia all’altezza di questa benedizione di Dio per lei e per la generazione!».
E a meno di tre mesi dal Giubileo straordinario della misericordia, il Papa ha anche ribadito che «la misericordiosa protezione di Dio nei confronti dell’uomo e della donna non viene mai meno per entrambi». Lo dice il linguaggio simbolico delle Sacre Scritture: «Prima di allontanarli dal giardino dell’Eden, Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelle e li vestì. Questo gesto di tenerezza significa che anche nelle dolorose conseguenze del nostro peccato, Dio non vuole che rimaniamo nudi e abbandonati al nostro destino di peccatori». E questa «tenerezza divina, questa cura per noi, la vediamo incarnata in Gesù, figlio di Dio “nato da donna”. Cristo, nato da una donna. È la carezza di Dio sulle nostre piaghe, sui nostri sbagli, sui nostri peccati». È la conferma massima che «Dio ci ama come siamo e vuole portarci avanti con questo progetto, e la donna – ha sottolineato «a braccio» – è quella più forte che porta avanti questo progetto».
Francesco ha anche caldeggiato, nell’attuale «passaggio di civiltà» segnato da «una subordinazione dell’etica alla logica del profitto», una «nuova alleanza della famiglia, dell’uomo e della donna», necessaria e «strategica per l’emancipazione dei popoli dalla colonizzazione del denaro». Alleanza che «deve tornare a orientare la politica, l’economia e la convivenza civile».