Il Sole 27.9.15
Diplomazia globale
Il nuovo mondo e la pace kantiana
di Guido Rossi
Un nuovo ordine mondiale si va forse ricomponendo verso una pacifica diplomazia globale? È quel che pare che stia accadendo in questi giorni negli Stati Uniti, dove agiscono tre protagonisti di eccezione: Barak Obama, Xi Jinping, e Vladimir Putin; il tutto condito con l’intervento ecumenico di papa Francesco al Congresso degli Stati Uniti.
Ebbene, il Presidente Xi Jinping è arrivato a Seattle martedì scorso, per un incontro serale con tutti i maggiori rappresentanti del mondo industriale, economico, finanziario e tecnologico degli Stati Uniti. In quell’incontro – e qui credo risieda una evoluzione straordinaria di questa nuova diplomazia globale – Xi è stato presentato da un suo consigliere (!), l’ex segretario di Stato Henry Kissinger. Foreign Affairs fa presente che Barak Obama è il primo presidente americano, dopo Eisenhower, a non avvalersi della consulenza di Kissinger. Non apparirà strano allora che il contenuto del discorso di Xi sia basato sulla necessità di un accordo fra le due più rilevanti economie del mondo. È così che egli ha promesso la maggior trasparenza all’interno, rassicurazioni sulla crisi del mercato finanziario e sulle misure di riassetto prese dal governo ed ha pubblicamente offerto la sua collaborazione agli Stati Uniti per garantire la tutela della proprietà intellettuale e una maggiore sicurezza informatica, combattendone le violazioni illegali.
La diplomazia e la correttezza dei commerci (ed oggi delle nuove tecnologie) non sono forse la via Per la pace perpetua kantiana, parte fondamentale dell’ideologia di Henry Kissinger, fin dalla sua tesi di dottorato ad Harvard.
Il quadro si completerà con l’incontro diretto tra Barak Obama e Xi Jinping con ulteriori accordi sul clima, ma soprattutto con l’incontro previsto, dopo un anno di trascuratezza, fra Obama e Putin, domani, per definire i problemi militari che la Siria in questo momento involontariamente trasmette nella guerra con l’ISIS al resto del mondo.
E la disavventura della VW tedesca ha ora tolto alla Ostpolitik ogni possibilità di accordi separati con le altre potenze lasciando soli protagonisti Stati Uniti, Russia e Cina.
Ed ora, due statisti, uno quasi al termine del mandato, Obama, e l’altro, all’inizio di una nuova era confuciana, intellettualmente fortissima, Xi Jinping, potranno dimostrare che i popoli forti possono esercitare il loro potere non con la guerra, ma con la democrazia. Il tutto, per la pace perpetua.