Repubblica 31,8,15
Roma, la polemica
La grana sui bus dei fedeli “No alticket da 1000 euro”
Gli autisti sono pronti a inscenare clamorose proteste “La tassa giornaliera per entrare in centro è pura follia”
Contestata la proposta fatta da Esposito:“Non possiamo lasciare i pellegrini fuori dal Raccordo anulare”
Per non essere tassati i bus minacciano di mandare in tilt Roma
di Alessandra Paolini
ROMA . La prima grana del sindaco Ignazio Marino appena tornato dalle ferie a “stelle e strisce” sarà grossa. Come i 1500 pullman turistici che nei prossimi giorni minacciano di mandare in tilt il traffico della capitale. Tutti sotto al Campidoglio. Per protesta. «Perché far pagare ai torpedoni mille euro al giorno per entrare in centro storico è pura follia», dicono i rappresentanti dei tour operator, delle agenzie di viaggio, degli albergatori e di tutte le associazioni che di turismo vivono. Pronti a bloccare Roma per questo aumento del 500% «se l’assessore comunale ai Trasporti, Stefano Esposito, non ritorna sui suoi passi», promette Carlo Maiotti, presidente Anstra, la più grande associazione che riunisce le aziende di pullman a noleggio.
Che non sarebbe stata una passeggiata dare una stretta all’ingresso dei bus turistici, Stefano Esposito - senatore chiamato a fine luglio dal primo cittadino per gestire la situazione dei trasporti romani - lo ha sempre saputo. «Prendo una sedia con allegata una ghigliottina a due centimetri dal collo», ha detto appena diventato assessore. E da quel momento in poi è stato un vulcano di esternazioni. E di decisioni. Come quella, appunto, di limitare il numero dei pullman turistici durante il Giubileo quando - ha spiegato - «ne arriveranno 170mila». Previsioni che fanno tremare i romani, già costretti in periodi di ordinaria amministrazione a fare i conti con traffico sempre più congestionato e un via vai di torpedoni: sono stati ben 90 mila nel 2014 .
Da lì l’idea. Creare il deterrente. Far schizzare il ticket dai 240 euro giornalieri ai mille. Dai 2.800 per l’abbonamento annuale a 10-12 mila .«Una cifra impensabile, esorbitante, insostenibile - dice Andrea Costanzo, responsabile della Federeventi Lazio di Confcommercio - perché per l’Anno Santo sono già stati venduti tutti i pacchetti turistici. I contratti già sono stati fatti, i prezzi anche. Chi pagherà questi soldi in più? I tour operator? I pellegrini? Il Campidoglio si ritroverà una valanga di ricorsi al Tar. Non si possono di punto in bianco cambiare le regole del gioco». Un “gioco” che per Roma rappresenta il 10 per cento di tutto il Pil.
Per questo, le associazioni di categorie vogliono un incontro entro mercoledì prossimo con l’assessore. «Per cercare un piano condiviso. Non possiamo far scendere i pellegrini fuori dal Raccordo anulare - spiega Giancarlo Iacuitto, vice presidente della Fiavet Lazio, associazione delle imprese turistiche della Confcommercio - . Servono punti di scambio non lontani dai luoghi turistici. Una pianificazione che vada incontro alle nostre esigenze a quelle dei romani».
Uniti nella battaglia anche gli albergatori. «Questa è un’amministrazione che tassa e non aiuta il turismo », dice Giuseppe Canfora, presidente di Asshotel. «Piuttosto il Campidoglio combatta i B& B abusivi - suggerisce Giuseppe Roscioli, presidente della Confcommercio- solo a Roma ce ne sono più di 5000 “pirata”».