Repubblica 30.8.15
La matematica (non) spiega la Borsa
di Piergiorgio Odifreddi
Settimana di fuoco per le borse mondiali, strapazzate dalle turbolenze dell’economia cinese e dalle svalutazioni dello yuan. E conseguenti titoli cubitali nei giornali e nei telegiornali, che a seconda dei giorni piangevano il crollo e la dissoluzione di miliardi in fumo, o inneggiavano al recupero e al ritorno dei capitali. Naturalmente, le notizie giornaliere sono difficili da seguire, senza l’ausilio di tabelle o grafici che indichino il trend alla lunga. A testimonianza di quanto sia difficile interpretare anche numeri oggettivi, come il rialzo o il ribasso percentuale della Borsa, proviamo a fare un paio di calcoli. Supponiamo che ieri mattina il valore della Borsa fosse 100, che durante la giornata si sia avuto un rialzo del 10%, e che oggi sia invece avvenuto un crollo del 10%: intuitivamente, stasera la Borsa si dovrebbe ritrovare al punto in cui era ieri mattina, essendo prima salita e poi scesa della stessa percentuale. Ma se ieri mattina valeva 100, dopo il rialzo del 10% ieri sera valeva 110, e dopo il ribasso del 10% di oggi varrà 99.
E se il rialzo e il ribasso fossero avvenuti in ordine inverso? In tal caso ieri sera, dopo un ribasso del 10%, la borsa valeva 90, e stasera, dopo un rialzo del 10%, varrà di nuovo 99. Forse la matematica ci sta dicendo che la Borsa è un gioco come quello di War Games , in cui l’unico modo di vincere è non giocare?