venerdì 21 agosto 2015

Repubblica 21.8.15
Fausto Bertinotti
“La sinistra impari dalla Chiesa la politica oggi è miserabile”
Ogni volta che il potere è sottoposto a una critica tende a delegittimare la critica stessa
intervista di Giovanna Casadio


ROMA. «La sinistra impari dalla Chiesa di Bergoglio, impari la rottura, la discontinuità ». Fausto Bertinotti, l’ex leader di Rifondazione comunista, per la prima volta sarà al Meeting di Cl a Rimini martedì prossimo. Ha accettato l’invito perché «è un’occasione di dialogo».
Bertinotti, è un marxista convertito?
«No. Marx a chi gli dava del marxista diceva che non lo era, ma lui era Marx. Io sono stato un marxista eretico e lo sono ancora grosso modo, per nulla rinnegato».
Condivide lo schiaffo di monsignor Galantino alla politica” harem di cooptati e furbi”?
«Sì, e penso che questa verità possa essere detta quando il punto di vista non è interno alla politica politicante. L’operazione che Galantino sta facendo è quella di una fuoriuscita dalla logica della vicinanza con uno schieramento politico. E la collocazione non è tra centrodestra e centrosinistra, ma è la critica alle forme di potere e di governo di questa società. Non è casuale che la sollecitazione venga proprio dagli ultimi cioè dagli immigrati, da coloro che stanno fuori dalla cittadella. L’assunzione di questa collocazione dà allo sguardo un orizzonte profetico ».
Non vede il rischio di alimentare il qualunquismo?
«Ogni volta che il potere è sottoposto a una critica, tende a delegittimare la critica stessa. La politica oggi è questa miseria e fa come le tre scimmiette: non vede, non sente, non parla».
Lei è un leader comunista deluso?
«Per essere deluso avrei dovuto essere illuso. Sono stato molto coinvolto nella storia della sinistra e ne porto l’orgoglio, ma è una storia finita. I riferimenti politici del movimento operaio sono stati sconfitti a ovest, hanno fallito a est. È nato un nuovo capitalismo e la sinistra rinasce nelle piazze degli indignados in Spagna, nel movimento che si oppone all’austerity in Grecia ».
E la sinistra italiana?
«Non m’immischio. Come diceva De Andrè, diventando vecchio non potendo più peccare, si possono dare buoni consigli».
Uno di questi è seguire gli insegnamenti del Papa?
«È imparare dalla Chiesa cattolica, che non vuol dire mettersi in coda. Questo Pontificato è nato da una rivoluzione, si può dire? Si può dire che è una rivoluzione che un Papa si dimetta e quello che gli succede, viene da un altro mondo. È questo che dà la forza alla parola profetica del Papa. Come di Galantino».
Il conflitto con la “vecchia” Cei è in atto?
«Certo che c’è un combattimento, non può essere indolore. La politica non potendosi giovare dello Spirito Santo deve fare i conti con il proprio materiale, ma la lezione è quella della rottura».