lunedì 13 luglio 2015

Corriere 13.7.15
Quello «scambio di vedute» tra Schäuble e Draghi all’Eurogruppo


L’Eurogruppo dei 19 ministri finanziari della zona euro era già surriscaldato da ore di contrasti sul piano di salvataggio della Grecia. Ma, quando il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble si sarebbe rivolto al presidente della Bce Mario Draghi con un irritato «non prendermi per stupido», si è capito che i toni potevano degenerare. «Le emozioni negative avevano preso il sopravvento», si è sentito riferire informalmente. Il presidente olandese dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, considerata la vicinanza a mezzanotte, ha preferito la sospensione e l’aggiornamento al mattino. Alla Bce l’hanno definito «scambio di vedute». Schäuble ha fatto negare tutto. Ma sono circolate ricostruzioni anche meno «politicamente corrette» su quanto successo quando Draghi spiegava che la Grecia potrebbe tornare solvibile. Il ministro tedesco si sarebbe inviperito. Con Draghi ce l’avrebbe soprattutto da quando il neoministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos, ex negoziatore tecnico di Atene con Bruxelles, ha riconosciuto pubblicamente che la Bce di Draghi, nell’ultimo mese, «ha esercitato pressione sui Paesi dell’eurozona perché trovassero una soluzione alla crisi greca». Schäuble sperava che l’istituzione di Francoforte interrompesse la liquidità d’emergenza alle banche elleniche, in modo da provocare il tracollo finanziario della Grecia e la conseguente uscita di fatto dall’euro. Altrimenti il suo piano di esclusione di Atene dalla moneta comune (per cinque anni) sarebbe inattuabile con gli attuali Trattati garanti dell’euro irreversibile. Ma Draghi non si è mai fatto impressionare dalla nota aggressività di Schäuble nelle riservate riunioni dell’Eurogruppo, dove il presidente Bce è sempre invitato. Sulla Grecia ha privilegiato la linea decisa dal vertice della sua banca. Anche quando gli è stata attribuita attenzione alla Casa Bianca, in quanto maggiore azionista del Fondo monetario che sollecita l’accordo con Atene.
I. C.