La Stampa 6.6.15
Mafia Capitale tocca il governo
Indagato a Catania il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione (Ncd)
Lo accusa Luca Odevaine, lui replica: “La mia autorevolezza morale non è intaccata”
di Francesco Grignetti
L’ultima novità viene dalla Sicilia: la procura di Catania ha indagato il senatore Giuseppe Castiglione, Ncd, sottosegretario all’Agricoltura, già presidente della Provincia e dell’Unione delle province italiane, per illeciti nella gestione del centro profughi di Mineo. È una conseguenza diretta dell’inchiesta Mafia Capitale. A Roma hanno scoperto il ruolo di Luca Odevaine nel pilotare gli appalti per l’assistenza ai profughi. E Odevaine ha portato a Mineo, a Castiglione, e alla procura di Catania.
«La mia trasparenza ed autorevolezza morale non è intaccata», replica il senatore. Che da sei mesi è sulla graticola. Da quando emerse che Odevaine era il tecnico nominato proprio da Castiglione. Ma era ancora nulla rispetto a quanto è venuto fuori ora.
«Praticamente - ricostruisce Odevaine parlando con il suo commercialista di fiducia Stefano Bravo - venne nominato sub-commissario... eh, del commissario Gabrielli, il presidente della Provincia di Catania... che era anche presidente dell’Upi... Giuseppe Castiglione... il quale... quando io ero andato giù... mi è venuto a prendere lui all’aeroporto... mi ha portato a pranzo... arriviamo al tavolo... c’era pure un’altra sedia vuota... dico eh “chi?”... e praticamente arrivai a capì che quello che veniva a pranzo con noi era quello che avrebbe dovuto vincere la gara». Risate.
Così va il mondo. Anche con l’assistenza ai profughi disperati che scappano dall’Africa. Odevaine è un «facilitatore». Muove flussi. Mette in contatto persone. Intasca provvigioni. Parlando dei dirigenti della cooperativa ciellina La Cascina, «gliel’ho presentati a Castiglione... e poi è nato questo... peraltro è nato e si è sviluppato poi per altri aspetti... perché loro adesso... Castiglione si è avvicinato molto a Comunione e Liberazione, insieme ad Alfano e adesso loro... Comunione e Liberazione di fatto sostiene strutturalmente tutta questa roba di Alfano e del Centro Destra... inc... Castiglione».
Intanto nel carcere di Roma sono iniziati i primi interrogatori di garanzia. L’ex assessore alla Casa, Daniele Ozzimo, Pd, assistito dagli avvocati Luca Petrucci e Danilo Leva (quest’ultimo è deputato Pd) ha risposto alle domande del gip. «Ha dato il suo contributo», spiega Leva. «Naturalmente conosceva Salvatore Buzzi, aveva dei rapporti con lui. ma solo politici. Quanto al contributo elettorale, di 20mila euro, è regolarmente portato a bilancio e depositato».
L’interrogatorio più lungo è stato per Francesco Ferrara, dirigente della cooperativa La Cascina, durato quasi tre ore. «Lui con la mafia non c’entra nulla», ha detto lasciando Regina Coeli il suo avvocato Massimo Biffa.
Ci sono 21 nuovi indagati anche a Roma. Tra loro, Marco Visconti, ex assessore all’Ambiente nella Giunta Alemanno. Secondo quanto ha raccontato il pentito Franco Panzironi, nel settembre 2012 «l’assessore lo aveva chiamato e in forma riservata gli aveva detto che Buzzi era interessato a contribuire per le campagne elettorali del sindaco Alemanno e di Visconti medesimo con una cifra complessiva di 400 mila euro». A Visconti spettava la metà; i soldi gli sono arrivati in contanti. «Si sentiva attenzionato da organi investigativi per vicende legate alla moglie». Ci sarebbero stati dieci passaggi di denaro, nove prima delle Regionali e una prima delle Comunali.