venerdì 12 giugno 2015

il Foglio 12.6.15
I cristiani estinti.Londra come Mosul
La fine della cristianità in Inghilterra, non per colpa del califfo ma del secolarismo
Lo Spectator sull’“ultimo cristiano”. Ma i fedeli in Inghilterra non devono fuggire, svaniscono e basta
di Giulio Meotti


Roma. Pochi giorni fa lo Stato islamico ha convertito in moschea la più importante chiesa di Mosul, dedicata a sant’Efrem, per festeggiare la presa della città di un anno fa. La croce che svettava sulla cupola era già stata divelta, i banchi e le suppellettili cristiani già messi in vendita. Mancava soltanto di omaggiare Allah nel luogo di
culto cristiano. La ong Aiuto alla chiesa che soffre rivela che lo Stato islamico ha dissacrato 45 chiese a Mosul. La Bbc due giorni fa ha mostrato come dei sessantamila cristiani che vivevano ancora a Mosul, tutti fuggiti, restano soltan-
to tracce impresse sulle loro case: la “N” nera, il marchio con cui l’Isis ha bollato i “Nazara”, i seguaci del Nazareno. “Proprietà confiscata dallo Stato islamico”, recita la scritta sul muro.
A Londra nessun cristiano è stato cacciato dalle case. Eppure, diecimila chiese sono state già chiuse nel Regno Unito e altre quattromila lo saranno entro il 2020. Sono al centro della strepitosa copertina-inchiesta del settimanale Spectator: “The Last Christian”, dove si vede una anziana signora unica fedele in una cattedrale. “Si dice spesso che le congregazioni della Gran Bretagna si stanno riducendo, ma questo non si avvicina a esprimere il livello del disastro cui si trova di fronte il cristianesimo in questo paese. Se il tasso di declino continua, la missione di sant’Agostino presso gli inglesi, insieme a quella dei santi irlandesi presso gli scozzesi, arriverà a termine nel 2067”.
Tra il 2001 e il 2011 il numero di cristiani nati in Gran Bretagna è sceso di 5,3 milioni: diecimila ogni settimana. “Le nostre cattedrali sopravviveranno, ma non saranno vere cattedrali perché non avranno vescovi”, spiega lo Spectator. L’anglicanesimo sparirà dalla Gran Bretagna già nel 2033. Queste proiezioni si basano sulle migliori statistiche disponibili. Tra il 2012 e il 2014, la percentuale di cittadini britannici che identificano come anglicani è scesa dal 21 per cento al 17 per cento – una diminuzione di 1,7 milioni di persone. Nello stesso periodo, il numero dei musulmani in Gran Bretagna è cresciuto di quasi un milione, secondo un sondaggio condotto dal rispettato NatCen Social Research Institute. L’ex arcivescovo di Canterbury Lord Carey, il più outspoken di tutti gli altri, ha appena avvertito che la cristianità inglese “è a una generazione dall’estinzione”. Lo studio “Religious Trends” spiega che i frequentatori di chiese nel Regno Unito stanno scomparendo a una tale velocità che entro una generazione il loro numero sarà “tre volte inferiore a quello dei musulmani che vanno in moschea di venerdì”.
E’ una rivoluzione religiosa che coincide con una delle peggiori crisi mai attraversate dalla chiesa. Quattro milioni di cristiani in meno e di questo passo potrebbero diventare minoranza nel giro di dieci anni, a fronte, invece, di una rapida crescita dei musulmani. “Il cristianesimo sta diminuendo di generazione in generazione” secondo David Coleman, docente dell’Università di Oxford. “E’ il contrario per i musulmani, fra i quali le nuove generazioni sono più religiose delle precedenti”. Secondo molti studiosi, la crisi della chiesa è un fenomeno inarrestabile.
Londra come Mosul. Con una differenza importante: i cristiani iracheni hanno abbandonato Ninive pur di non abiurare la loro fede e sottomettersi ad Allah, mentre nel placido Regno Unito è una scelta. “Perché il cristianesimo britannico è di fronte a una simile catastrofe?”, si chiede lo Spectator. “C’è una risposta: la secolarizzazione”. In Inghilterra erano chiese e cattedrali, per citarne soltanto alcune, la Central Mosque di Brent, la New Peckham Mosque e la moschea Didsbury di Manchester.
A Cobridge la moschea Madina fino a due anni fa era la chiesa cattolica dedicata a san Pietro di proprietà dell’arcidiocesi di Birmingham. Ma il tempo stava facendo quello che lo Stato islamico ha compiuto con fanatismo solerte a Mosul. La statua del Cristo in Grange Street era ormai invisibile, sommersa dall’erba.