venerdì 1 maggio 2015

Repubblica 1.5.15
Le nuove sfide della Gran Bretagna
di Ed Milliband
leader del Partito laburista britannico


CON David Cameron la Gran Bretagna ha subito la più rilevante perdita di influenza nel mondo nell’arco di una generazione. Se il 7 maggio sarò eletto primo ministro questa situazione cambierà. Il prossimo governo laburista assumerà le difese della Gran Bretagna e si adopererà affinché il nostro Paese occupi una posizione di prestigio nello scacchiere internazionale, godendo della fiducia altrui. Un governo laburista guarderà all’estero e sarà ottimista sul nostro ruolo nel mondo: utilizzerà l’ascendente della Gran Bretagna, in cooperazione con gli altri, per promuovere i nostri valori e difendere i nostri interessi.
Siamo alle prese con un mondo caratterizzato da molteplici sfide complesse che travalicano ogni confine. Il cambiamento del clima minaccia il futuro di tutti, a prescindere da dove si vive. Povertà e malattie dilagano in ogni continente. L’Is è ossessionato da un’ideologia perversa che non riconosce i confini nazionali. Intere regioni del pianeta sono interessate da migrazioni di massa e da profughi in movimento.
Le scene di disperazione alle quali abbiamo assistito nel Mediterraneo sono un monito sconvolgente dell’aggravarsi della crisi alle porte d’Europa. Non possiamo distogliere lo sguardo e astenerci dalle nostre responsabilità. Di conseguenza, è estremamente importante che l’Europa abbia promesso di ampliare la propria missione in mare. Altre navi e risorse giungeranno gradite, tanto quanto l’intervento di Europol per arrestare gli spietati trafficanti. Per affrontare e risolvere questa crisi, però, occorrerà una strategia a tutto campo sul lungo periodo. In previsione del Consiglio dell’Unione europea di giugno la comunità internazionale farà attenzione a garantire che la nuova missione disponga di attrezzature, risorse e competenze necessarie a contribuire a salvare vite umane.
Come dimostra la recente tragedia, nel mondo sempre più interconnesso le minacce e le sfide non possono essere affrontate da un Paese solo. Esse impongono l’azione concertata di istituzioni multinazionali quali le Nazioni Unite, la Nato e la Ue. Per questo motivo, il governo che guiderò si impegna a lavorare di nuovo con gli alleati in un multilateralismo genuino e determinato, perché i nostri tempi esigono questo.
Desidero che la Gran Bretagna faccia con fiducia un passo avanti verso la comunità internazionale, ma desidero che lo faccia apprendendo dalle esperienze del passato, compresi i precedenti interventi militari. Ciò significa lavorare insieme ai partner internazionali, regionali e locali e non cercare di risolvere i problemi mondiali da soli. Il ruolo che la Gran Bretagna riveste all’interno della Ue è di vitale importanza. La deriva verso un’uscita dall’Europa e l’isolazionismo ai quali abbiamo assistito sotto il governo dei conservatori, però, hanno compromesso il ruolo che la Gran Bretagna occupa nel mondo. E ora è indispensabile porvi rimedio. L’unità e la determinazione sono essenziali nella Ue non soltanto per poter affrontare e risolvere le nuove sfide, ma anche per difenderci dalle aggressioni esterne ai confini d’Europa, come quella in Ucraina orientale da parte della Russia alla quale abbiamo assistito. L’azione continua dell’Unione e l’intervento diplomatico concertati a livello europeo devono proseguire per far sì che il presidente Putin inverta la rotta e che gli accordi di Minsk siano debitamente applicati e rispettati.
Il partito laburista argomenterà la necessità per la Gran Bretagna di restare in Europa e di indurre in quest’ultima un cambiamento, così che funzioni meglio per chi vi lavora. In quasi tutti gli Stati membri si levano richieste di cambiamento in relazione alla Ue, sulle politiche per l’immigrazione, i sussidi, i diritti dei parlamenti nazionali. La minaccia di David Cameron di indire un referendum a risposta secca sull’uscita dalla Ue in data del tutto arbitraria, senza un chiaro obiettivo di proporre all’Europa una rinegoziazione e senza alcuna strategia precisa, tale da indurre un vero cambiamento, ha indebolito, invece di rafforzare, la sua influenza a Bruxelles.
Per tutto ciò io credo che il 7 maggio la Gran Bretagna debba prendere una decisione molto importante e scegliere tra idee diverse su come far conseguire il successo al nostro Paese a livello interno, ma anche su quale posizione esso voglia occupare nel mondo. La visione dei conservatori indebolirà ancor più la nostra posizione all’estero con un isolazionismo negativo, che apprende male e in modo sbagliato dalle esperienze del passato e pregiudica il futuro della nostra nazione. La visione dei laburisti è quella di chi crede che come Paese saremo più forti guardando con coraggio e fiducia all’estero, invece di ripiegarci su noi stessi o agire da soli. Io credo che così la Gran Bretagna riuscirà a conseguire il successo. L’autore è leader del partito laburista britannico Traduzione di Anna Bissanti