giovedì 7 maggio 2015

La Stampa 7.5.15
Lubitz provò all’andata la discesa suicida
di Francesco Olivo


Accesa la tv e visto lo schianto sulle Alpi, Michael F. era rimasto sconvolto, più degli altri: da quell’aereo Germanwings era appena sceso, aveva percorso la tratta inversa rispetto a quella della tragedia, Düsseldorf-Barcellona, e si sentiva un miracolato. Il cero che giurava di voler accendere adesso non basta: a un mese e mezzo dall’incidente si è scoperto che Andreas Lubitz, il copilota suicida della compagnia tedesca, aveva fatto le prove generali del suo piano già sul volo d’andata, partito dalla città tedesca pochi minuti dopo le 7 e arrivato in Catalogna alle 9,15. Lo ha rivelato un documento della Bea, l’agenzia francese per la sicurezza aerea, che parla di una «discesa controllata durata diversi minuti e priva di alcuna giustificazione dal punto di vista aeronautico».
Nessuno se n’è accorto
Il direttore della Bea, Remy Jouty spiega: «Lubitz ha compiuto più volte gli stessi movimenti che poi ha replicato qualche ora più tardi». Gli investigatori, però, sono certi del fatto che né l’equipaggio (lo stesso poi precipitato qualche ora più tardi), né i passeggeri sia siano accorti di nulla. Uno di loro, Michael F., conferma: «E’ stato tutto normalissimo».
Il comandante in bagno
Dal suo racconto, all’indomani della tragedia, colpisce un elemento: anche su questo volo, il comandante è andato alla toilette, episodio chiave, come noto, della tragedia. «Ero seduto in quinta fila - ha raccontato all’indomani della sciagura - e ho visto, attraverso la tenda, che il pilota, a un’ora dal decollo è andato in bagno». Proprio l’assenza di Patrick Sonderheimer ha consentito a Lubitz di manipolare il pilota automatico per raggiungere l’altitudine di 100 piedi (circa 30 metri).
Il primo tentativo si registra alle 8,20, proprio quando il collega è uscito dalla cabina. Dopo tre secondi, però, l’altitudine viene posta al livello massimo. Passano altri due minuti e l’operazione si ripete. E così per altre tre volte (in totale sono cinque), fino a quando il comandante rientra nella cabina. Il pilota di certo non si accorge delle anomale operazioni del collega: l’esame della seconda scatola nera, infatti, ha stabilito che sono state eseguite quando l’aereo era già in discesa.
La licenza limitata
Il documento francese rivela anche che nell’aprile 2009 il centro di medicina aeronautica della Lufthansa aveva rifiutato per due volte di convalidare il certificato medico a Lubitz a causa della sua depressione. La sua licenza aveva dei limiti e veniva rinnovata ogni anno, quella attuale scadeva il prossimo agosto.
Travolta dalla tragedia, la Germanwings dopo 12 anni ha deciso di cambiare nome: si chiamerà Eurowings. Dicitura simile, che però, nelle speranze della Lufthansa, nessuno assocerà più alla catastrofe di marzo.