venerdì 1 maggio 2015

La Stampa 1.5.15
Abusi sui bambini in Centrafrica
Sotto inchiesta 16 caschi blu francesi
di Leonardo Martinelli


Chiedevano prestazioni sessuali in cambio di una manciata di spiccioli o di un po’ di cibo, così attraente per quei bambini denutriti, spesso orfani, buttati nel centro per sfollati dell’aeroporto di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana. L’infamante accusa pesa su 16 soldati francesi, che tra la fine del 2013 e i primi mesi del 2014 si trovavano nell’ex colonia di Parigi in missione di pace. Ieri, dopo che i sospetti sono diventati di dominio pubblico, il presidente François Hollande ha avuto parole durissime: «Se alcuni militari si sono comportati male, sarò implacabile».
Due Paesi sotto choc
Davvero una brutta storia, che rappresenta uno choc per tutti, a Bangui ma anche a Parigi. Nel dicembre 2013 Hollande decise di intervenire nel Paese come aveva già fatto in precedenza (e con successo) in Mali. Nella Repubblica Centrafricana si affrontavano a suon di machete e di violenze i ribelli musulmani Séléka e le milizie cristiane anti-balaka. «Sarà un intervento rapido», disse il presidente lanciando l’operazione Sangaris, con l’avallo dell’Onu e il successivo sostegno dei caschi blu. Ma in realtà duemila soldati francesi si trovano ancora sul posto. Ed è proprio Parigi a sostenere il grosso dell’iniziativa, tra la diffidenza e lo scetticismo degli alleati e dell’Onu stesso. Mentre nel Paese africano la situazione è migliorata rispetto a un anno fa ma resta difficile: è in questo contesto che arriva lo scandalo degli abusi sessuali.
La rivelazione
A togliere il velo su questa drammatica storia è stato il «Guardian» mercoledì costringendo la procura di Parigi ad ammettere di aver avviato già nel luglio 2014 un’inchiesta preliminare sulla base di un rapporto confidenziale dell’Onu sulle presunte violenze. E qui si arriva a uno scandalo supplementare, perché quel testo è stato inviato alle autorità francesi dallo svedese Ander Kompass, direttore per le operazioni di terra dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, segretamente, tanto che ormai è stato sospeso dalle sue funzioni e potrebbe addirittura essere licenziato. Secondo il quotidiano britannico, Kompass avrebbe reagito in quel modo perché scioccato dalla lentezza con la quale l’Onu stava reagendo.
Il ricatto
L’inchiesta della magistratura è in corso. Si sa che nel mirino ci sono 16 soldati, ma che solo una minoranza è stata individuata. Sono quattro i ragazzi che sarebbero stati vittime degli abusi sessuali, dall’età compresa fra i 9 e i 13 anni. Sono già stati ascoltati dai funzionari Onu all’origine del rapporto e probabilmente anche dai magistrati francesi, che si sono recati a più riprese sul posto. Ieri al telegiornale delle 13 di «France 2», la conduttrice, prima di lanciare il servizio, ha chiesto ai telespettatori di allontanare i loro bambini. Poi il giornalista ha spiegato che i soldati si trovavano a un check-point e chiedevano a quei bambini prestazioni sessuali. In cambio di qualche meschino regalo.