Corriere 3.5.15
Zoggia contro Staino: «Bobo non era per Cuperlo?»
di Alessandro Trocino
ROMA «Una volta aspettavo con ansia le sue vignette, ma stavolta ha preso davvero un abbaglio. Staino resta una penna di primissimo piano, ma è diventato conformista.
E il conformismo non è mai bello». Davide Zoggia, deputato pd, è considerato un bersaniano di ferro. E certo non gli ha fatto piacere leggere l’intervista feroce che Staino ha rilasciato al Fatto Quotidiano . Nella quale ha invitato Pier Luigi Bersani ad «andare al parco con i pensionati», definendo la minoranza «un gruppo di ubriachi, gente drogata, non più in sé». Zoggia considera «improprio e ingeneroso» il ritratto di Bersani: «Dipingere lui e gli altri come rancorosi non sta nelle cose. Bersani ha lasciato spazio a molti, basti pensare alla Boldrini, a Grasso, a Speranza. E non mi pare uno che si sbracci per avere ruoli e poltrone». Staino attribuisce alla vecchia guardia della sinistra la responsabilità per aver fatto emergere Renzi: «E cosa dovevamo fare, soffocarlo nella culla? Errori ne abbiamo commessi tutti, e mi ci metto anche io, ma Bersani è uno che nel 2012 ha vinto le primarie alla grande. Abbiamo consentito e consentiamo a Letta e Renzi di governare il Paese. E quando c’è stato da dare una mano, come con il presidente della Repubblica, non ci siamo tirati indietro».
Staino contesta i toni
della sinistra pd, che disorienterebbero gli elettori e dice: «Non si può distruggere il partito urlando al fascismo o evocando lo spettro di Berlusconi, come fa Bersani». Zoggia non condivide: «Non mi pare che Bersani abbia mai gridato al fascismo, forse Staino si confonde con Brunetta. Mi piacerebbe che non facessimo le caricature di noi stessi. Del resto la sinistra è abituata a farsi del male. Semplicemente noi riteniamo che ci siano luci e ombre nell’azione di Renzi. E consideriamo sbagliato quello che è stato fatto per la legge elettorale e per le riforme, senza per questo gridare al fascismo. Anche mettere la fiducia è stata una prova muscolare sbagliata. Insomma contestare sempre non va bene, ma neanche piegare sempre la testa».
Zoggia, quando ha letto l’intervista, c’è rimasto male: «Ma Bobo non era per Cuperlo, come noi?». In effetti sì. Nel giugno 2013 diceva al Corriere che Renzi «è come il Prozac», con «quella faccia carina e l’aria da furbetto». In passato era stato simpatizzante di Veltroni, poi di Cuperlo: «È uno che ha la stoffa». È soprattutto la vecchia guardia ad aver deluso Staino: «Parlare in quei termini di D’Alema e Bersani non fa parte della mia cultura politica — dice Zoggia —. Nonostante tutti gli errori che possono avere commesso, hanno contribuito a fare grande questo partito e meritano rispetto. Stavolta Staino si è sbagliato».