sabato 25 aprile 2015

Repubblica 25.4.15
Scandalo a Vercelli, parroco arrestato per abusi su minori “Li adescava online”
Il sacerdote dirigeva un centro di salesiani, ai ragazzini prometteva piccoli regali Incastrato dalle intercettazioni: tre le vittime
di Federica Cravero, Floriana Rullo


VERCELLI «Vuoi uno dei miei massaggi speciali?». Adescava così i ragazzini don Massimo Iuculano, 46 anni, parroco della chiesa del Sacro Cuore e direttore delle Opere Salesiane Don Bosco di Vercelli, che comprende sia l’oratorio che una scuola professionale maschile per tornitori. Messaggi mandati alle sue vittime, minorenni, attraverso i social network, con Whatsapp o semplici sms con la richiesta di incontri veloci, frequenti. In parrocchia, in macchina. Incontri per fare sesso, pagando con qualche regalo quelle prestazioni estorte con varie scuse. Il sacerdote è stato arrestato per violenza sessuale e favoreggiamento della prostituzione minorile. Reati aggravati perché gli episodi di cui è accusato sono stati commessi dentro un istituto di istruzione. Sono almeno tre i giovani caduti nella sua rete: si tratta un ragazzo italiano di 14 anni e due diciassettenni stranieri, che sono stati abusati ripetutamente dal salesiano fino a quando non hanno trovato il coraggio di denunciare tutto alla polizia, che ha così scoperto il giro di incontri sessuali clandestini del sacerdote.
Era soprattutto all’oratorio che avveniva il contatto con le giovani vittime. Per avvicinare a sé i giovani il prete usava varie scuse, come quella di voler fare loro dei massaggi, vantando inesistenti competenze terapeutiche e sportive. In questo modo vinceva la loro diffidenza e li faceva entrare nel suo studio, dove li convinceva ad avere rapporti sessuali con lui. Nella maggior parte dei casi non c’era una vera e propria costrizione, le resistenze cadevano con il patto che in cambio avrebbero avuto dei regali: ricariche telefoniche, scarpe da calcio e in diversi casi anche denaro. Ma questo non minimizza la gravità del reato, che infatti è di competenza distrettuale, come hanno potuto accertare le indagini durate alcuni mesi e coordinate dal sostituto procuratore di Torino, Francesco Saverio Pelosi.
Iuculano, che ora è rinchiuso nel carcere Biliemme di Vercelli, sfruttava il suo ruolo per carpire la fiducia delle vittime e poi riusciva a mantenere con i ragazzini relazioni che andavano avanti da tempo. Rapporti «né sporadici né occasionali», scrivono i magistrati, che avvenivano non solo in parrocchia ma anche in automobile. Il sacerdote aveva costruito attorno a sé una fitta serie di contatti con decine di persone, sia maggiorenni che minorenni, anche esterne alla parrocchia in cui era arrivato nel 2012 da Torino diventando il responsabile delle Opere Salesiane.
Da quello che hanno potuto accertare gli investigatori quando entrava in contatto con ragazzi esterni alla parrocchia, il sacerdote mentiva sulla sua professione e si faceva passare per un impiegato in cassa integrazione. I poliziotti lo hanno pedinato e controllato a lungo, hanno ripreso i suoi spostamenti con le telecamere, hanno ascoltato le sue conversazioni telefoniche e le conversazioni dentro la parrocchia, fino a documentare le sedute di “massaggi” con cui è stato inchiodato.
La notizia del suo arresto ha sconvolto la città di Vercelli. L’arcivescovo Marco Arnolfo ha subito sospeso Iuculano e ha espresso la propria vicinanza «alla comunità dei Salesiani, alla parrocchia e alle famiglie coinvolte». Amaro lo sfogo anche degli insegnanti dell’istituto Don Bosco di Vercelli: «Nessuno si aspettava quanto è accaduto — afferma Silvano Lago che è il direttore del centro di formazione professionale — La notizia ci ha colti di sorpresa. Siamo vicini alle famiglie coinvolte. Ovviamente non ci aspettavamo nulla del genere. Con il sacerdote avevamo confronti quotidiani di ispirazioni salesiane, ma non svolgeva alcuna attività didattica».