lunedì 4 marzo 2019

La Stampa 25.2.19
Il Papa prepara un Motu proprio contro chi copre i preti pedofili
di Domenico Agasso Jr


Per difendere i bambini dalla pedofilia il Vaticano lancerà tre «iniziative concrete»: un Motu proprio del Papa, un vademecum per i vescovi e task forces nelle diocesi. Lo annuncia, a conclusione del summit per la protezione dei minori, il portavoce padre Federico Lombardi. Poche ore prima il Pontefice ha riconosciuto che, anche se la piaga degli abusi è diffusa in vari ambiti, nella Chiesa diventa ancora più «mostruosa» e «scandalosa».
Secondo l’arcivescovo di Malta monsignor Charles J. Scicluna, simbolo della lotta alla pedofilia, «l’abuso è un crimine gravissimo, ma anche il suo insabbiamento. E su questo non si può più tornare indietro». Per decenni «ci siamo concentrati sul crimine: ora abbiamo capito che l’insabbiamento è altrettanto importante». E questo aspetto, oltre ai temi della responsabilità e della trasparenza, saranno affrontati nelle imminenti misure normative.
Si tratta anzitutto di un «nuovo Motu proprio (documento decisionale, ndr) del Papa “sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili”, per rafforzare la prevenzione e il contrasto contro gli abusi». È prevista poi la pubblicazione da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede di «un vademecum che aiuterà i vescovi del mondo a comprendere chiaramente i loro doveri e i loro compiti».
E infine Francesco vuole «la creazione di task forces di persone competenti» per aiutare le diocesi ad affrontare «i problemi e realizzare le iniziative».
Il Papa promette con forza: «Se nella Chiesa si rilevasse anche un solo caso di abuso - che rappresenta già di per sé una mostruosità - sarà affrontato con la massima serietà». Poi il suo grido: «Nella rabbia, giustificata, della gente, la Chiesa vede il riflesso dell’ira di Dio, tradito e schiaffeggiato».
Bergoglio indica inoltre un percorso in otto punti, direttive che partono anche dalle «Best Practices» dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Tra questi, la «Serietà impeccabile», ribadendo che «la Chiesa non si risparmierà nel compiere tutto il necessario per consegnare alla giustizia chiunque abbia commesso tali delitti». Senza più coperture.
Tutto ciò peraltro non basta ai gruppi di vittime che in piazza San Pietro lamentano «rabbia e delusione», perché il convegno si sarebbe concluso solo con «parole» e «nessun fatto concreto». Secondo Francesco Zanardi, presidente della Rete l’Abuso, «molti vescovi sarebbero dovuti uscire senza abito talare».