Repubblica 11.2.19
"Sterlina in calo, dazi e lunghe code in auto la dogana ci porterebbe indietro di 30 anni""
MUFF
(IRLANDA) Sulla strada che da Derry porta a Muff, estremità
settentrionale del confine con l’Irlanda, si addensano stormi di corvi,
mentre le vetture sfrecciano rapidissime, come se volessero scappare da
un’area a rischio. Qui troviamo Áine Mullan, 41 anni, titolare del
birrificio artigianale "Boghopper": «Subito dopo il referendum la
sterlina ha perso valore e in questa regione molte persone lavorano in
Irlanda del Nord ma vivono qui in Donegal (Irlanda), i loro stipendi si
sono ridotti anche del 10-15%, devono pagare il mutuo in Irlanda in euro
e magari risparmiano sulla birra. Se qui torna un "hard border" e io lo
ricordo bene negli anni Ottanta quando ero bambina, provocherà disagi e
lunghe file di veicoli». Seppur gestisca solo una piccola impresa
locale, una frontiera commerciale per Áine sarebbe un disastro: «Le
bottiglie arrivano attraverso il Regno Unito, il materiale per
impacchettarle pure. Anche se la maggior parte del luppolo proviene
dagli Stati Uniti o dalla Nuova Zelanda, questo passa sempre per il
Regno Unito, perché è la via delle nostre materie prime. Perciò la
Brexit per noi può essere un problema in termine di costi, per non
parlare delle implicazioni di eventuali dazi».