La Stampa 28.1.19
Trump, pressing sugli alleati per fermare il 5G della Cina
di Francesco Semprini
Il
caso Huawei torna a mettere in crisi la diplomazia internazionale. Il
premier canadese Justin Trudeau ha richiamato il suo ambasciatore a
Pechino, colpevole di aver preso le parti di Meng Wanzhou, la direttrice
finanziaria del colosso cinese delle tlc arrestata a Vancouver e in
attesa di estradizione negli Usa.
La settimana scorsa
l’ambasciatore John McCallum aveva detto che Meng ha «buoni argomenti
dalla sua parte»: il primo dei quali è «il coinvolgimento politico di
Donald Trump» nella vicenda. L’ambasciatore si era poi pentito
pubblicamente di avere fatto questa affermazione, ma era tornato
sull’argomento venerdì scorso commentando al «Toronto Star» che sarebbe
«fantastico» se gli Usa abbandonassero la loro richiesta di
estradizione. Da qui la mossa di Trudeau che ha licenziato il suo
diplomatico a Pechino richiamandolo in patria.
Il bando
La
tesi di McCallum è che Trump abbia agito per motivi politici. La Casa
Bianca, non è un mistero, vuole mettere le briglie a Huawei. Un decreto è
atteso a giorni e si sta lavorando alle ultime limature del testo, che
vieterà l’uso delle tecnologie della casa di Shenzhen non solo
all’interno del governo federale - dove il bando è già in vigore da
tempo - ma anche per tutte le aziende private e i settori ritenuti
strategici, dalle tlc all’energia. La Casa Bianca vorrebbe imporre la
sua linea ai Paesi partner e alleati.
La pressione sugli alleati
Secondo
Washington il gigante cinese non deve vincere la sfida delle reti di
nuova generazione 5G. Chiunque controllerà la rete 5G - è il
ragionamento di molti esperti - avrà inevitabilmente il controllo di
tutto il flusso di dati, con la possibilità di modificarli senza
chiedere alcuna autorizzazione.
Insomma, per l’amministrazione Trump la sfida per la supremazia nel 5G è la nuova «corsa agli armamenti».
La
scorsa settimana la questione è stata al centro della visita a
Washington del ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt, a cui è
stato chiesto di allineare la strategia di Londra con quella Usa. Ma
forti sono le pressioni anche su Varsavia: la Casa Bianca potrebbe
infatti condizionare lo schieramento di nuove truppe Usa in Polonia e la
creazione lì di una nuova base - chiamata «Fort Trump» - proprio alle
decisioni che verranno prese su Huawei.
E poi si insiste
soprattutto su Berlino, visto che proprio in Germania il gigante cinese
vorrebbe creare il suo hub principale in Europa e il quartier generale
nel Vecchio Continente.