lunedì 21 gennaio 2019

La Stampa 21.1.19
Ora le carte contactless sono sempre più usate ma è meglio proteggerle
Furto d’identità: 12 mila denunce e 72 milioni di danni Bisogna schermare la scheda e attivare gli avvisi Sms
di Sandra Riccio


Cresce l’utilizzo delle carte contactless, le nuove carte bancomat e di credito che non richiedono più l’inserimento del codice segreto (pin) e che consentono di pagare solo sfiorando il pos (il dispositivo per le transazioni che è in mano agli esercenti). Questo nuovo modo di fare acquisti vale per piccoli importi, fino a 25 euro, e ha enormemente facilitato i pagamenti alla cassa.
Insieme alla rapida diffusione di queste carte di nuova generazione, crescono anche i dubbi sulla loro reale sicurezza. In particolare, alcuni video diffusi sul web stanno alimentando i timori di frodi. Si tratta di filmati in cui i possessori di carte contactless vengono «derubati» da un truffatore che in un luogo molto affollato, come la metropolitana, avvicina un pos ai loro portafogli.
«L’ipotesi è che si tratti di filmati bufala - dice Ivano Gabrielli esperto di sicurezza della Polizia Postale -. Non bisogna farsi prendere dagli allarmismi». L’esperto spiega che nel nostro Paese non sono stati registrati casi di frodi legate alle carte «senza contatto». «Per ora non ci sono evidenze - dice -. Si tratta di strumenti che sono abbastanza sicuri». Inoltre le basse somme che si riesce a «prelevare», vale a dire 20 o 25 euro, non consentono di arrivare a grandi bottini. Il gioco, insomma, non varrebbe la candela. Tanto più che, per operare, i ladri delle contactless dovrebbero anche rischiare oltre modo con una vicinanza particolarmente marcata alla vittima (un paio di centimetri).
In Paesi come gli Stati Uniti e la Germania sono state fatte ampie ricerche su possibili frodi su questo tipo di strumenti. Sono emersi alcuni casi ma non operazioni in larga scala (negli Usa con le carte che poi sono state utilizzate presso i distributori automatici). I ladri tecnologici sono però sempre in agguato e riescono a scovare sempre nuovi stratagemmi per le truffe. In questo caso, il limite alle loro attività arriverebbe proprio dai bassi importi prelevabili.
Intanto è meglio tenere bene a mente gli accorgimenti per riuscire a inibire ogni possibile truffa. «Bastano piccole operazioni per far sì che i codici di queste carte non possano essere carpiti – spiega Gabrielli . In sostanza per difendersi basta un’attività di schermatura della carta. Questa si ottiene attraverso l’utilizzo di materiali o di appositi portafogli che fanno da schermo. Ma basta banalmente anche l’utilizzo più casalingo di una normalissima carta stagnola».
Un altro suggerimento poi è quello di attivare le notifiche push, vale a dire gli avvisi che arrivano via sms subito dopo l’avvenuto pagamento.
Diverso è il caso di furto fisico della carta e suo utilizzo per pagamenti di piccolo importo. In questo caso, come in quello delle altre carte, è importante bloccare subito lo strumento. L’avviso di acquisto effettuato via sms aiuta ad accorciare i tempi.
Più allarme arriva per il fishing di seconda generazione, vale a dire il furto di dati, in genere via web. Riguarda il conto corrente e i danni sono ben più cospicui. «Oggi queste tecniche fraudolente riescono a superare anche le barriere di secondo livello, vale a dire le disposizioni di codici momentanei impartite via sms. I ladri riescono, infatti, a impossessarsi del numero di telefono e di fatto del telefono del malcapitato, clonandone la sim» spiegano dalla Polizia Postale. Autorizzano bonifici e operazioni di importi anche elevati. L’attenzione deve essere massima sull’utilizzo che facciamo dei nostri computer, tablet e smartphone. Tenendo sempre sotto controllo l’antivirus in modo da impedire l’installazione di malware che ci rubano i dati del conto e del telefono senza che ce ne accorgiamo. Il furto d’identità, tipologia di crimine in cui è inserita questo tipo di frode, è in forte crescita nel nostro Paese. Secondo l’Osservatorio Crif, nei primi 6 mesi del 2018 sono stati denunciati oltre 12.100 casi (66 al giorno) per un danno stimato in circa 72 milioni di euro.