Il Fatto 26.1.19
Una notte di musica per la Casa delle Donne
Auditorium - Mannoia, Emma, Sangiorgi, Turci e altri: sul palco insieme per una raccolta di fondi
di Stefano Mannucci
Roba
da far impallidire l’Ariston. Il cast dell’evento di stasera
all’Auditorium Parco della Musica di Roma accredita la certezza di
vedere sul palco della Sala Sinopoli duetti inediti, improvvisazioni,
sorprese, di quelle che Baglioni accoglierebbe a scatola chiusa anche a
Sanremo. Fiorella Mannoia, Noemi, Emma, Paola Turci, Giuliano Sangiorgi
dei Negramaro, Luca Barbarossa con la Social Band, Nicky Nicolai,
Stefano Di Battista, e attrici come Vittoria Puccini, Laura Morante,
Eugenia Costantini. Laura Pausini ha diffuso un messaggio via social:
non potrà esserci, ma (come Giorgia e Sabrina Ferilli) sostiene
l’iniziativa dei colleghi, che non sono lì solo per deliziare il
pubblico con musica e parole. La causa è di quelle complesse, e in
qualche modo laceranti, nella storia recente della capitale. Un braccio
di ferro che va avanti da più di un anno, con letture di segno opposto
tra le parti in campo. Riguarda la destinazione futura della Casa delle
Donne, con sede nell’ex penitenziario femminile del Buon Pastore, a
Trastevere: da decenni gestita da oltre trenta associazioni che non
riescono più a far fronte a un debito con il Comune che supera gli
800mila euro. Nelle intenzioni dell’amministrazione cittadina, la Casa
delle Donne dovrebbe essere trasformata in un polo gestito da Roma
Capitale, con la collaborazione di enti privati tramite bandi. Negano,
dal Campidoglio, l’accusa di voler “chiudere” il Buon Pastore o di
sfrattare chi attualmente vi opera. Dall’altra parte, lo sforzo per
ripianare lo scoperto sull’affitto (con una trattativa a 300 mila euro)
ha indotto molti big a contribuire anche attraverso uno show speciale
come quello di stasera. Basterà per trovare una soluzione indolore per
tutti? Il primo passo – la sensibilizzazione dell’opinione pubblica – è
stato compiuto anche a suon di hashtag come #lacasasiamotutte. Ora è il
momento della raccolta dei fondi. Dice Fiorella Mannoia: “Roma non può
rassegnarsi a perdere la Casa Internazionale delle Donne, dopo 30 anni.
Sarebbe un fallimento per tutta la città”.
Da qualunque parte la
si guardi, la mobilitazione per la struttura di via della Lungara (che
in un arco di decenni ha accolto più di mezzo milione di donne e che
ospita archivi e biblioteche) rinnova una sorta di “patto d’impegno” tra
artisti e pubblico. Le donne, in questo, sono costantemente in prima
linea: come accadde all’indomani del terremoto de L’Aquila del 2009,
quando ben 43 signore del pop si spesero live a San Siro sotto il
marchio “Amiche per l’Abruzzo” o come quando, due anni fa, la
celebrazione dei 40 anni di carriera di Loredana Berté all’Arena di
Verona si trasformò in una sottolineatura della tragedia del
femminicidio. Anche lì, in tante fecero corona alla protagonista della
festa. Mannoia, Emma e le altre. Pronte a rimboccarsi le maniche, come
stasera. E non solo per cantare.