Corriere La Lettura 13.1.19
1000 Il timore per la fine del mondo arrivò più tardi
Il millenarismo dilagò ma solo nel XIII secolo
di Paolo Grieco
La
«grande paura dell’anno Mille» non è mai esistita. L’idea che le
popolazioni europee aspettassero terrorizzate la fine del mondo, secondo
una profezia contenuta nell’Apocalisse, è infatti di una delle molte
leggende prive di fondamento accolte da una certa storiografia
illuminista e post-illuminista al fine di diffondere la falsa immagine
di un’epoca medievale primitiva e superstiziosa.
Nessun testo
scritto a cavallo fra X e XI secolo, infatti, parla di folle
terrorizzate dall’incombere del nuovo millennio e l’unica notizia in
questo senso è contenuta in una cronaca tedesca del Cinquecento, scritta
dunque oltre mezzo millennio dopo i presunti fatti. Un piccolo gruppo
di intellettuali si interessò forse del problema, a livello puramente
speculativo, ma la maggior parte delle persone lo ignorò completamente.
All’epoca, infatti, soltanto pochi dotti utilizzavano il nostro sistema
di datazione, che muove dalla nascita di Cristo. Quasi tutti, invece,
seguendo l’antico uso romano, facevano riferimento al nome del
governante in carica: in Italia e in Germania, ad esempio, per la
popolazione il Mille era semplicemente il diciassettesimo anno di regno
di Ottone III, una cifra che non sottintendeva alcun particolare
significato apocalittico.
La vera epoca del «millenarismo»
medievale fu invece il XIII secolo, quando i frati francescani, sulla
base delle opere del monaco e mistico calabrese Gioacchino da Fiore,
cominciarono a preconizzare un’imminente fine del mondo, preparata
dall’apostolato di san Francesco stesso. Queste teorie non rimasero
confinate a un ristretto gruppo di letterati, dato che i francescani
erano predicatori e annunciavano le loro idee nelle piazze e nelle
chiese. Per la popolazione, che udiva tali prediche, era facile trovare
negli eventi reali la conferma all’idea di una prossima fine dei tempi.
La minaccia di un’invasione mongola dell’Europa nel 1241, l’ondata di
maltempo e carestie causata dall’eruzione del vulcano indonesiano
Samalas nel 1257-59, la conquista islamica definitiva della Terrasanta
ad opera dei Mamelucchi nel 1291 diventarono altrettante occasioni per
annunciare l’imminente fine del mondo. Il basso Medioevo rielaborò così
l’idea della minaccia (o della necessità) di un’incombente palingenesi
dell’umanità e la trasmise all’età moderna e a quella contemporanea.