Corriere della Sera 28.1.19
In ospedale
I medici e il viso tumefatto della piccola che si è salvata
«Mai visto nulla di simile»
di F. B.
NAPOLI
Cominciata con le grida che hanno destato allarme nei vicini di casa di
Badre Tony Essobti e della sua compagna Valentina Caso, tanto da
indurli ad avvertire le forze dell’ordine, la tragedia di Cardito è
segnata da due momenti di profondo silenzio. Il primo ha come teatro
l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dove la sorellina di
Giuseppe, il bambino ucciso, è stata trasportata e dove è tuttora
ricoverata. Quando l’hanno visitata, quando hanno visto il suo volto
gonfio e tumefatto, i medici sono rimasti attoniti. Muti.
Il
Santobono è il più grande ospedale pediatrico del Sud, al pronto
soccorso arrivano casi di ogni genere, ma una creatura ridotta a quel
modo da percosse e bastonate, dicono che nemmeno lì l’avevano mai vista.
L’altro
momento di silenzio assoluto, è andato in scena invece a Cardito, in
via Marconi, dove dal pomeriggio si è radunata una folla che con il
passare delle ore è andata sempre più crescendo. Era una folla vociante,
i commenti alla tragedia si alternavano a qualche pettegolezzo sui
rapporti tra Badre Tony e la sua compagna, più grande di lui, sui loro
screzi che però mai avrebbero fatto pensare a un epilogo come questo.
Una
folla che quando dal portone del palazzo è uscita Valentina Caso,
sconvolta e rannicchiata sul sedile posteriore di un’auto civile della
polizia, è diventata addirittura urlante. Grida e anche insulti
all’indirizzo della donna, accusata evidentemente di non aver protetto i
figli dalla violenza del suo uomo. In realtà la Caso non è accusata di
nulla, il magistrato l’ha sentita come teste, anche se in effetti è poco
convincente quando dice di non essersi accorta di quello che stava
succedendo in casa.
La folla in strada
Le urla contro la madre accusata di non aver protetto i figli dalla violenza, poi il silenzio davanti alla bara
Tutte
le voci, i commenti, le mezze frasi della gente in strada si sono
fermate all’improvviso in serata, quando, conclusi i rilievi della
polizia scientifica, è stato possibile trasferire il corpo del piccolo
Giuseppe all’obitorio del Policlinico di Napoli, dove sarà eseguita
l’autopsia.
Quando dal cortile del palazzo è spuntato il carro
funebre tutti sono ammutoliti. In strada si sentiva soltanto il rumore
del motore del furgone scuro che si è allontanato scortato da un’auto
della polizia.
Poi nessuno ha più avuto voglia di commentare.
«Queste cose le vedi in televisione — ha detto a bassa voce il sindaco
di Cardito, Giuseppe Cirillo — ma quando succedono sulla tua pelle, a
casa tua, non riesci proprio a capacitartene».
Queste cose le vedi in tv, se succedo-no a casa tua non te ne capaciti