Corriere 24.1.19
Brizzi e le molestie sessuali, caso archiviato
Roma, il gip definisce «evanescenti» le accuse al regista. Lui:«Di questa storia non voglio più saperne»
di Alessandra Arachi
ROMA
Non ha stappato champagne ieri Fausto Brizzi. Davanti al suo legale che
gli riferiva la notizia ha invece alzato le spalle: «Di questa storia
non voglio sapere più niente, sto lavorando al mio film in uscita».
Il
gip di Roma Alessandro Arturi ieri ha archiviato le accuse contro il
regista romano, roba pesante, roba di violenza sessuale, roba che aveva
trasformato Fausto Brizzi da un allegro regista di gran successo in uno
stupratore, e per di più seriale.
Ma nel suo dispositivo il
giudice ieri non ha esitato a definire «evanescenti», queste accuse e
anche di più. Ha respinto l’atto di querela di una ragazza, perché «non
consente di individuare neppure in astratto elementi fattuali
qualificanti l’assunta violenza sessuale».
Per quasi un anno e
mezzo Fausto Brizzi è stato dipinto come il mostro di San Lorenzo. Tutto
per quei servizi alle Iene di Dino Giarrusso, che ha intervistato
diverse ragazze che accusavano Brizzi di violenza e molestie sessuali e
lo ha fatto quasi sempre coprendo il loro volto e camuffando la loro
voce.
Ma il giudice non ha trovato riscontri a queste violenze,
anzi ha trovato «un’estrema problematicità a riconoscere in una tale
tipologia di approccio una reale potenzialità costrittiva della volontà
della pretesa vittima».
In quattordici mesi il successo di Fausto
Brizzi si è letteralmente capovolto. Dentro la sua famiglia, nella sua
casa di produzione, per i suoi film milionari dove all’improvviso non
volevano più che ci fosse la sua firma in calce.
I servizi delle Iene
La trasmissione che ha aperto il caso ora rilancia: per noi
non è affatto finita qui
Claudia
Zanella la sua bella moglie attrice, gli è stata vicina, finché ha
potuto. Quando è esploso lo scandalo, nel novembre 2017, ha scritto al
Corriere una lettera dove chiedeva rispetto, soprattutto per la loro
bimba allora piccolissima, ma anche per sé stessa: «Se mio marito ha
avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio
parlarne da sola con lui, nel nostro privato».
Ma Claudia, pur volendo confrontarsi con il marito lontano dal clamore, mai ha pensato fosse un violentatore.
I
servizi di Dino Giarrusso su Fausto Brizzi hanno continuato ad andare
in onda e adesso, dalla trasmissione di Mediaset, rivendicano le loro
ragioni anche dopo la sentenza del giudice: «Per noi delle Iene non è
affatto finita qui. Perché per due delle tre donne che hanno querelato
Brizzi l’archiviazione c’è stata perché secondo la legge era passato
troppo tempo. Brizzi ci denunci». Ma per il gip Arturi le querele
tardive sono soltanto un aspetto del problema, visto che nel suo
dispositivo scrive che permangono «fondate riserve sulla
rintracciabilità degli estremi del delitto di violenza sessuale».
«Qualcuno
da stasera deve chiedere scusa a Fausto Brizzi», ha scritto su Twitter
l’ex premier Matteo Renzi che tante volte volle il regista alla sua
Leopolda.
Qualcuno aveva già fatto molto di più che chiedere scusa
a Fausto Brizzi. Mentre tutti lo tenevano da parte, Luca Barbareschi
gli ha prodotto un film, «Modalità aereo», una commedia alla Brizzi che
uscirà tra poco, il 21 febbraio.