Repubblica 10.11.18
Perché Netflix nasconde il successo di “Roma”?
di Franco Montini
Sarebbe
dovuto restare in programmazione nelle sale cinematografiche solo per
tre giorni (dal 3 al 5 dicembre), e invece, contrariamente a quanto
annunciato, dopo una prima uscita in 58 copie, principalmente nelle sale
del Circuito Cinema, catena d’esercizio specializzata nella
programmazione di qualità, Roma, il film vincitore del Leone d’oro di
Alfonso Cuarón, continua a essere programmato in una quarantina di sale
indipendenti, dove sarà ancora visibile fino a dopodomani.
L’elenco
dei cinema che in ogni regione proiettano Roma è consultabile sul sito
della Cineteca di Bologna, distributrice italiana del film su grande
schermo.
A questo evento imprevisto se ne aggiunge un altro non
meno curioso: su Cinetel, il portale che raccoglie e diffonde
quotidianamente gli incassi della stragrande maggioranza dei cinema
italiani, consultabile da tutti previo abbonamento, il film di Cuarón
non compare: come non esistesse, come se non fosse mai uscito.
Il
sospetto di una “vendetta”, ovvero di una volontà di rimozione da parte
degli esercenti italiani, in guerra con il produttore Netflix, per la
scelta di proporre Roma sulla piattaforma a brevissima distanza
dall’uscita in sala, svanisce rapidamente.
«Volutamente non ci
sono stati forniti i codici per la rilevazione degli incassi del film»
chiarisce Roberto Ferrari, presidente di Cinetel.
E un’ulteriore
conferma arriva da Gian Luca Farinelli, responsabile della Cineteca di
Bologna, il quale spiega che «nel contratto siglato con Netflix, una
precisa clausola ci obbligava a non raccogliere e rivelare presenze e
incassi».
Eppure dai dati direttamente raccolti presso i singoli
esercenti, si può dedurre che nei primi tre giorni l’incasso complessivo
di Roma sia stato attorno ai 100 mila euro. Resta la curiosità di
capire perché Netflix, contrariamente a quanto avvenuto nel precedente
caso che ha riguardato Sulla mia pelle (il film su caso di Stefano
Cucchi) di cui sono stati raccolti e diffusi gli incassi, questa volta
abbia voluto tenere tutto segreto.
La domanda girata alla società, tramite l’ufficio stampa italiano della multinazionale, non ha avuto risposta.