il manifesto 7.12.18
Kiev celebra il fascista Bandera e il teorico nazi
Ucraina.
Appello per ridare al fondatore dell'Esercito Nazionale il titolo di
"eroe", mentre il sindaco della capitale fa apporre una targa in ricordo
di Dmitry Denzov, teorico dell'antisemitismo durante la seconda guerra
mondiale
di Yurii Colombo
In Ucraina, paese
associato alla Ue, prosegue l’opera di recupero dei peggiori
protagonisti della storia europea. Ieri alla Rada è stata approvata una
risoluzione-appello (primi firmatari Yaroslav e Bogdan Dubnevich del
Blocco Petro Poroshenko) al presidente della repubblica perché sia
riassegnato il titolo di «Eroe dell’Ucraina» a Stepan Bandera, il
collaborazionista fascista fondatore del tristemente noto Esercito
Nazionale Ucraino durante la seconda guerra mondiale.
Il titolo
gli era stato tolto nel 2010 durante l’amministrazione di Viktor
Janukovich, anche se statue e busti di Bandera sono sorti come funghi in
tutte le città dell’Ucraina occidentale anche negli ultimi anni. Ma fa
ancora più scalpore la decisione del sindaco di Kiev, l’ex pugile Vitaly
Klicko, di far apporre una targa commemorativa in onore del traduttore
in ucraino del Mein Kampf di Hitler e principale teorico fascismo
ucraino, Dmitry Denzov.
La targa a Denzov, posta nel pieno centro
della capitale sulla facciata dell’agenzia di stampa di Stato Ukrinform,
ricorda il propagandista dell’antisemitismo più radicale, del razzismo
biologico che durante la guerra visse a Berlino e nella Praga occupata,
del collaboratore attivo delle autorità naziste, fuggito poi in Canada
alla fine del conflitto.
Per onorarlo le autorità cittadine hanno
in mente altre iniziative. Come quella già in fase di attuazione, nel
quadro della «decomunistizzazione del paese», di dare il suo nome a una
via della capitale, oggi dedicata a Ivan Kudri, eroe comunista della
resistenza ucraina.
Tali iniziative hanno prodotto una forte
indignazione della comunità ebraica internazionale. Il più importante
portale di notizie ebraiche Vainet ha denunciato la riabilitazione di
Dontsov in Ucraina ricordando le sue tesi sull’«ebraismo internazionale
come potere della decomposizione e castrazione dell’anima popolare».
Il
rabbino della Transcarpazia Wilhelm Menachem-Mendel ha aggiunto che
«l’antisemitismo in Ucraina è antico e tradizionale» e non legato agli
attuali conflitti in Medio Oriente.