il manifesto 16.12.18
Pluralismo dell’informazione, appello a Giuseppe Conte
Illustrissimo Presidente
ci
rivolgiamo a Lei per chiederLe di intervenire per un ripensamento
urgente del Governo da Lei presieduto, rispetto ai tagli indiscriminati
di risorse del Fondo per il Pluralismo e l’innovazione
dell’informazione.
Tagli di risorse che il suo Esecutivo, stando a
diverse dichiarazioni di suoi esponenti, si appresterebbe a
formalizzare in uno specifico emendamento all’interno della Legge di
Bilancio in discussione al Senato.
Autorevoli esponenti del suo
Governo hanno annunciato pubblicamente tagli immediati, con effetto dal
2019, del finanziamento pubblico a valere sui giornali cooperativi e
delle altre realtà no profit, e l’introduzione di tetti al disopra dei
quali scatterebbe una diminuzione percentuale del contributo spettante
alle imprese.
Se questo corrispondesse al vero si determinerebbe,
Illustre Presidente, non solo un uso distorto della Legge 198 del 2016,
visto che si andrebbero ad introdurre trattamenti diversi rispetto a
quanto in essa contenuto, ma si affermerebbe una volontà unilaterale,
tramite la quale, senza alcun confronto con le associazioni di
categoria, si andrebbero a modificare o calpestare uno dei principi
fondamentali della Costituzione Italiana.
Il Fondo per l’editoria è
nato con l’intento di dare dimensione generale e programmatica, nei tre
anni successivi alla sua costituzione, alle imprese cooperative e non
profit del settore, consapevoli tutti che, nel delicato ambito
dell’informazione, non possa essere, certamente, il mercato il solo
regolatore della tenuta delle imprese.
È per questo, Presidente,
che ci rivolgiamo a Lei affinché possa porre rimedio rispetto a misure
che andrebbero immediatamente a colpire in modo diretto diverse testate
locali e nazionali.
Di fronte a scelte che si rivelerebbero molto
gravi e con conseguenze drammatiche sulla tenuta delle testate
cooperative e non profit e sull’occupazione, diretta e indiretta, nel
settore le nostre associazioni rivolgono a Lei, Illustrissimo
Presidente, così come già fatto in un recente incontro con il
Sottosegretario Crimi, l’appello per ritirare l’emendamento riferito
ai tagli all’editoria, avviare con urgenza un Tavolo di confronto con
tutte le categorie impegnate nella filiera editoriale dell’informazione
per ricercare, a partire dalla Legislazione attuale, ogni possibile
miglioramento sul terreno del rigore, della trasparenza e
dell’’innovazione.
Un Tavolo aperto e di merito con le diverse
Associazioni e Categorie economiche della filiera che affronti il tema
di che cosa modificare, di come modificare e in quali tempi.
Risulta
a noi necessario avviare subito questo confronto sulla attuale Legge
sull’Editoria per aumentare la certezza, il rigore, la trasparenza e
l’innovazione, ma anche per individuare gli strumenti per la promozione
di nuove e giovani realtà informative che possono ridare voce
indipendente a tanti territori del Paese che ne sono ormai privi di
fronte ai fenomeni di concentrazione in atto nel mercato
dell’informazione e dei media.
Se la normativa attuale viene
giudicata dal suo Governo come “da cambiare” siamo certi che comprenderà
come, però, testate cooperative e non profit, presenti da anni in tante
aree del Paese, non possano ritrovarsi improvvisamente, già a partire
dal 2019, a far fronte, in pochi giorni, a tagli drastici ed immediati
che andrebbero a colpire la loro capacità di tenuta.
Se il tema
sottolineato dal suo Governo si connette, poi, ad un rinnovato bisogno
di modalità del contributo per garantire che esso sia erogato in modo
sempre più rigoroso, trasparente e selettivo verso le imprese
cooperative e non profit del settore, le scriventi associazioni sono le
prime a voler contribuire a questa nuova fase.
La nostra è una
volontà, certo, di tutelare e di fornire l’indispensabile supporto alle
realtà esistenti, ma, nel contempo, quello di sostenere nuove realtà che
intendano operare, su carta o online, in radio e tv locali, con
competenze, qualità e passione, per affermare nelle esperienze
quotidiane e nel rapporto con le comunità, la funzione sociale e di
interesse pubblico del “pluralismo dell’informazione”.
In una
situazione già particolarmente difficile per l’intera filiera editoriale
e di fronte a fenomeni crescenti di concentrazione nazionale ed
internazionale (in logica di più accentuata cross-medialità), risulta
per le scriventi Associazioni sempre più evidente come siano
necessarie politiche di sostegno, dirette ed indirette, da parte dello
Stato, connesse al pluralismo e alle politiche industriali, che siano in
grado di rivisitare gli attuali strumenti normativi per renderli in
grado di corrispondere a queste nuovi scenari di cambiamento a tutela
della tenuta della filiera editoriale, di una più ampia pluralità di
voci al suo interno e della sua qualità, ma anche a sostegno e tutela
delle migliaia di lavoratori che in questa filiera sono quotidianamente
impegnati.
Meno giornali, meno liberi: ogni testata che scompare è un danno ed un’offesa per la nostra democrazia!
È
solo, quindi, con la necessaria gradualità e misura che si può
procedere verso cambiamenti normativi che consentano, però, come più
volte per altro ribadito dal sottosegretario Crimi, di non penalizzare e
compromettere la continuità delle cooperative e delle altre realtà non
profit.
Per questo confidiamo sul Suo impegno a rinviare i tempi
di applicazione di ipotesi di tagli dei Fondi al 2020 per creare le
condizioni rapide per un confronto serrato sul merito dei cambiamenti da
proporre alla attuale Legge che potrebbe, crediamo, vederci tutti,
parte pubblica, cooperative, altre realtà no profit, privati, impegnati
per costruire nel 2019 soluzioni adeguate ed innovative di sostegno
all’intera filiera editoriale.
Alleanza delle Cooperative
Comunicazione, File, Fic, Uspi auspicano, infine, che possa essere da
Lei accolta la richiesta di un incontro urgente e costruttivo con le
scriventi nel merito dei temi sollevati e delle conseguenze gravi per la
tutela del pluralismo, la tenuta delle imprese e dell’occupazione nel
settore che potrebbero determinarsi se il Governo intendesse procedere
nella direzione annunciata.
Firme
Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione
Federazione Italiana Liberi Editori
Federazione Italiana Settimanali Cattolici
Unione Stampa Periodica Italiana