martedì 11 dicembre 2018

il manifesto 11.12.18
Israele che caccia i migranti accoglie Salvini con tutti gli onori
Italia/Israele. Oggi e domani la visita a Gerusalemme del vicepremier italiano. Netanyahu gli riserva il tappeto rosso. L'attivista Sigal Avivi: non si può usare lo Yad Vashem per ripulire la coscienza di razzisti e antisemiti che si proclamano amici di Israele
di Michele Giorgio


GERUSALEMME Sigal Avivi ha fatto dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo giunti da Sudan, Eritrea ed Etiopia la sua ragione di vita. Si è battuta in ogni modo contro il piano di espulsione degli africani, le cosiddette “partenze volontarie” incentivate dal governo Netanyahu. E un anno fa è andata in Africa per indagare sulla sorte di chi, per sfuggire al carcere in Israele, ha “scelto” di farsi portare in Ruanda, uno dei paesi che, in segreto, si è detto disposto a ricevere gli espulsi dallo Stato ebraico. Non sorprende che l’attivista israeliana contesti con forza la visita in Israele, oggi e domani, del vicepremier e ministro dell’interno italiano Matteo Salvini. «Non si può accogliere un ministro come Salvini che chiude i porti dell’Italia alle navi delle Ong che hanno raccolto in mare civili, spesso donne e bambini, che scappano dalla fame o che hanno rischiato la morte in guerre e altri orrori nei loro paesi d’origine» spiega al manifesto.
Avivi non condanna solo Salvini. Quella dell’attivista israeliana è una critica feroce rivolta al premier Netanyahu, pronto ad abbracciare esponenti della destra occidentale populista e razzista, come l’ungherese Victor Orban, e che si compiace del rapporto strettissimo che mantiene con Donald Trump che della lotta agli “alieni” ha fatto la sua bandiera. Ieri ha fatto il giro della rete la caricatura che Avivi ha postato su Facebook, in cui si vede Salvini che viene “sbiancato” nella “lavatrice Yad Vashem”. Il passaggio per il Memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme, afferma l’attivista, «è usato da Netanyahu per trasformare in sinceri amici di Israele personaggi che si sono distinti non solo per gli attacchi a profughi e richiedenti asilo ma anche per atteggiamenti e dichiarazioni antisemite. La memoria della Shoah – aggiunge Avivi – non deve essere manipolata per gli interessi politici di Netanyahu. Esorto i responsabili dello Yad Vashem a non permettere questo uso distorto del Memoriale». Avivi oggi parteciperà con altri israeliani a una protesta contro Netanyahu e l’arrivo di Salvini al Memoriale dell’Olocausto.
Tuttavia il modo di fare del primo ministro israeliano sembra scuotere solo correnti marginali delle comunità ebraiche in Europa e Reuven Rivlin, il presidente israeliano. Rivlin per «motivi di agenda» non riceverà Salvini ma il quotidiano Haaretz – che da giorni contesta con editoriali ed articoli la visita del ministro dell’interno italiano – ha collegato il mancato incontro alle recenti dichiarazioni alla Cnn in cui il capo dello stato, non parlando in particolare della Lega, ha detto che i movimenti e partiti neofascisti non dovrebbero essere ben accetti in Israele. «Tu non puoi dire “ammiriamo Israele e vogliamo legami stretti ma siamo neo-fascisti”», ha spiegato Rivlin.
Registrato lo sdegno di alcuni israeliani e di pochi membri delle comunità ebraiche all’estero, va anche sottolineato che Salvini sarà ricevuto con tutti gli onori in Israele e che le sue politiche e le sue idee non turbano affatto la maggioranza dell’opinione pubblica israeliana. Perché riflettono quelle che, dettaglio in più dettaglio in meno, la destra al potere in Israele attua già da tempo contro i rifugiati africani. Gran parte degli israeliani approvano le espulsioni, anche con la forza, di migranti e richiedenti asilo varate da Netanyahu e di conseguenza non possono essere contro le politiche analoghe adottate in Italia dal governo M5S-Lega, di cui Salvini è solo l’espressione più brutale.
Il vicepremier italiano, che era già stato in visita in Israele come segretario della Lega nel marzo del 2016, arriverà a Gerusalemme nel primo pomeriggio. Incontrerà la comunità ebraica italiana e si recherà alla sinagoga italiana. Quindi è prevista la visita allo Yad Vashem. In serata farà un punto stampa all’hotel King David a Gerusalemme. Domani mattina sarà ricevuto da Netanyahu. Qualche ora dopo ripartirà per l’Italia. A riprova dei rapporti stretti e cordiali con Tel Aviv, che intende rafforzare ad ogni livello, Salvini vedrà anche il ministro della pubblica sicurezza Ghilad Erdan, della giustizia Ayelet Shaked e del turismo Yariv Levin.