Il Fatto 22.12.18
“Denuncia i razzisti”, campagna su tram e bus dell’Appendino
di Andrea Giambartolomei
“Le
razze non esistono. I razzisti sì. E puoi denunciarli”. Tra pochi
giorni sui mezzi pubblici di Torino e negli spazi pubblicitari comparirà
questa frase affiancata dall’immagine di un paio di manette. È la
campagna lanciata dall’amministrazione di Chiara Appendino contro
l’intolleranza, voluta per arginare episodi accaduti in città, come ad
esempio gli insulti alla giovane giocatrice di basket afroitaliana a
bordo di un autobus o l’aggressione subita da un richiedente asilo la
scorsa estate nei pressi di una chiesa in periferia. L’ultimo episodio è
avvenuto in pieno centro domenica scorsa, quando un uomo italiano ha
insultato (usando epiteti razzisti) una venditrice ambulante della Costa
d’Avorio.
“Questa comunicazione è rivolta anche alle persone che
sono a rischio di episodi di razzismo – illustra l’assessore alle Pari
opportunità Marco Giusta –. Chi li subisce sa che può contare non solo
sul supporto della polizia, carabinieri, polizia municipale, ma anche
sulla presenza della questura e della prefettura. L’ex procuratore
Armando Spataro aveva già a luglio diramato una circolare per evitare
che i crimini a sfondo razzista fossero archiviati, è stato un segnale
importantissimo nel cui solco entra questa campagna”.
La campagna,
intitolata “Il razzismo non è un’opinione, è un crimine”, ricorda che
“se insulti o aggredisci qualcuno per il colore della pelle rischi dai
quattro ai cinque mesi di carcere”, come si legge nei manifesti. “l
razzismo, al pari del sessismo, della violenza di genere, dell’omofobia e
di altre forme di esclusione non hanno alcun posto”, continua
l’assessore Giusta.