Il Fatto 17.12.18
L’Anticristo è tra di noi: lo dicono i cardinali di destra contro il papa
Tiene banco l’Apocalisse, tra libri che finiscono in burletta (quello di Ceresani) e l’opposizione antibergogliana
di Fabrizio d’Esposito
Fervono
le polemiche, e il dibattito, sull’ormai noto tomo apocalittico di
Cristiano Ceresani, uomo di mondo e di aperitivi nel centro di Roma
nonché capo di gabinetto passato con disinvoltura dalla renziana Maria
Elena Boschi al cattolico integralista Lorenzo Fontana, ministro della
Lega anti-gay. Il risultato è che Ceresani ha fatto scadere a burletta,
per le critiche ricevute, una quistioncella che invece è seria perché
costituisce uno dei pezzi forti della bagarre anti-bergogliana scatenata
da tre anni dalla falange clericale di destra, non solo italiana.
Personaggi
come il rotondo cardinale Raymond Leo Burke, capofila dei
tradizionalisti, sono convinti che a causa di Francesco la la Chiesa
stia vivendo un tempo decisivo, secondo quanto scritto dal paragrafo 675
del Catechismo cattolico, che vale la pena rileggere interamente vista
l’attualità del tema.
Eccolo: “Prima della venuta di Cristo, la
Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di
molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio
sulla terra svelerà il ‘mistero di iniquità’ sotto la forma di una
impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai
loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima
impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno
pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e
del suo Messia venuto nella carne”.
Per gli anti-bergogliani segni
dell’Anticristo sono per esempio le aperture ai divorziati o la
tolleranza per i “sodomiti”. Burke non è solo. Anche il cardinale
olandese Willem Eijk, arcivescovo di Utrecht, parla di Anticristo a
proposito dell’ultima polemica che divide il papa dai suoi oppositori:
quella sull’intercomunione, ossia la possibilità dei protestanti di
ricevere l’Eucaristia. Per lui, “il successore di Pietro manca di
trasmettere fedelmente e in unità il deposito della fede… non posso non
pensare al 675 del Catechismo”. Appunto.