mercoledì 14 novembre 2018

Repubblica Roma 14.11.18
Dopo il Baobab altri 27 sgomberi Salvini scatenato sulla Capitale
Ruspe all’hub dove erano accampati in 200. La città in emergenza. Raggi: " Dal ministro m’aspetto 250 vigili in più"
Sono 117 i richiedenti asilo ricollocati in strutture temporanee dal Campidoglio. Altri 100 restano per strada
di Mauro Favale


È solo l’inizio. Matteo Salvini lo dice con chiarezza: « Ordine e sicurezza. Vogliamo riportare la legalità a Roma quartiere per quartiere. Faremo altri sgomberi, usando criteri oggettivi: quattro per edifici pericolanti e 23 perché hanno iniziative giudiziarie in corso. Non ci fermeremo: intendiamo passare dalle parole ai fatti » . Il proclama del ministro dell’Interno certifica la campagna di sgomberi in atto nella capitale che ieri ha colpito il Baobab, la tendopoli allestita da due anni alle spalle della stazione Tiburtina.
Non un’occupazione vera e propria ma un presidio gestito da volontari che negli anni ha dato assistenza a quasi 80 mila persone, per lo più " transitanti", migranti arrivati in Italia spesso attraverso sbarchi o salvataggi in mare e decisi a raggiungere il Nord Europa. A Milano un hub ( poi trasformato in centro di accoglienza) c’è, attivato dal Comune. A Roma no. Doveva nascere, ai tempi della giunta Marino, proprio a Tiburtina, nei locali dell’ex Ferrhotel concesso in comodato d’uso gratuito dalle Ferrovie dello Stato al Campidoglio, ma col passare del tempo (anche a causa dei costi per renderlo agibile) il progetto è sparito dai radar.
E così, negli ultimi anni, l’accoglienza dei transitanti a Roma è stata a carico dei volontari del Baobab. Lo sgombero di ieri è il numero 22 nella breve storia del gruppo, composto da militanti, avvocati, insegnanti, commercianti, studenti, che ieri ha denunciato, per l’ennesima volta, « il vuoto istituzionale sul tema dell’accoglienza, aggravato oggi dal decreto sicurezza » . Parole del coordinatore del Baobab, Andrea Costa, che ha insistito per mantenere un presidio informativo nei pressi della stazione Tiburtina. «Al momento, però, non abbiamo avuto risposta».
Adesso c’è da pensare al centinaio di sgomberati ( molti africani, ma anche qualche senzatetto italiano che aveva trovato riparo nell’ultimo periodo tra le tende di piazzale Maslax) che non sono stati ricollocati nelle varie strutture a disposizione del Comune. Il Campidoglio, già da qualche settimana, aveva avviato un’interlocuzione con i migranti, riuscendo a trasferirne 75. La sera prima il numero era salito a 117, distribuiti tra Sprar e posti letto della Sos, la sala operativa sociale. L’arrivo delle ruspe di ieri ( anticipato al Comune soltanto la sera prima) ha interrotto il dialogo delle ultime settimane che, probabilmente, avrebbe portato in tempi brevi a svuotare piazzale Maslax. Le minacce di sgombero di quella tendopoli, infatti, non erano certo una novità, specie da quando a inizio ottobre, l’area è stata allestita per ospitare i cantieri di un progetto immobiliare targato Ferrovie dello Stato- Bnl. Il pugno duro del Viminale ha fatto il resto.
L’annuncio di nuove iniziative contro 27 immobili, però, non rassicura il Comune M5S che potrebbe ritrovarsi con centinaia di persone da ricollocare. A maggior ragione in questa fase, con la prefettura che ha appena sospeso per 90 giorni un bando per 5.000 posti letto destinati a richiedenti asilo tra Roma e provincia, proprio alla luce delle dichiarazioni di Salvini che punta a diminuire la quota pro- capite destinata all’accoglienza dei migranti.
Ufficialmente il Campidoglio non commenta il blitz al Baobab. Silenzio da Virginia Raggi ( ieri ospite in tv su Rai e La7) e dal vicesindaco Luca Bergamo che più di una volta era stato prudentemente critico con le politiche del titolare del Viminale. Parla solo Laura Baldassarre, assessore ai Servizi sociali, per rilanciare l’appello ai migranti ad «accettare l’accoglienza».
In tv, invece, Raggi parla in generale di sgomberi, per rispondere alla road map del ministro che ne prevede altri 27: « Abbiamo stipulato un accordo con la prefettura per riuscire a ripristinare la legalità con un certo criterio. Si deve procedere dagli stabili pericolanti per proteggere l’incolumità delle persone». Una frenata che evidenzia il clima di frizione tra Campidoglio e Viminale. Anche perché ieri Salvini non ha lesinato, ancora una volta, critiche all’amministrazione M5S della capitale: «Trasporto pubblico, raccolta dei rifiuti e buche non dipendono dal ministero dell’Interno. Ma da parte mia non c’è nessun Opa sul Comune di Roma. Cercherò di essere a disposizione di Raggi per le materie di mia competenza».
E la sindaca di Roma non manca di presentargli un elenco. Su San Lorenzo, ad esempio, dove dopo la morte della giovane Desirèe, la sindaca attende «i 250 uomini in più annunciati da Salvini » . Ma le richieste al governo non sono finite: « Abbiamo chiesto 250 milioni in 5 anni da investire su strade e verde » . E ancora: «Sui vigili siamo sotto organico di almeno 3mila unità. Ne abbiamo già assunti 350 e contiamo di assumerne altri 600 entro la fine dell’anno. Ho chiesto al governo di di arrivare a completare l’organico. Altri 2mila vigili sono il minimo indispensabile per una città come Roma».