Repubblica 5.11.18
Verso il referendum Atac
Al banchetto day i dubbi dei romani
Giornata di mobilitazione dei promotori per il voto di domenica
di Salvatore Giuffrida
«La
verità è che noi romani non siamo capaci di governare » . Mauro, 50
anni, sta per entrare con moglie e figli al mercato di San Teodoro al
Circo Massimo in una normale domenica di pioggia, ma si ferma al
banchetto dei Radicali sul referendum Atac dell’ 11 novembre: la
discussione, tra chi vuole liberalizzare o meno il trasporto pubblico, è
accesa. «Se lo diamo ai privati non rischiamo un altro caso come il
ponte Morandi? I privati ci vorranno guadagnare e il prezzo del
biglietto aumenterà», dice Pietro Bollino, 45 anni, in sella alla sua
bicicletta. «Non è vero» rispondono in coro i due ragazzi del banchetto:
« Il servizio rimarrà pubblico, si metterà a bando solo la concessione,
la gestione del trasporto sarà affidata al miglior offerente e il
Comune controllerà che il contratto sia rispettato. O preferisce
rimanere così?».
Il referendum è solo consultivo ma ha già raggiunto
un risultato: il futuro di Atac appassiona i romani. Da una parte chi
vuole liberalizzare la concessione con una gara pubblica, dall’altra chi
è contrario; tutti contro la privatizzazione ma d’accordo sulla
necessità di fare qualcosa perché così il trasporto pubblico proprio non
va. Tutti sanno del referendum ma molti non sanno dove si vota: «Nei
seggi elettorali, come per le politiche » , rispondono i ragazzi del
banchetto. E aggiungono: « Il Comune non ha divulgato il referendum in
modo adeguato. E meno male che loro sono per la democrazia diretta».
Intanto
il dibattito prosegue, qualcuno evoca le liberalizzazioni di Margareth
Thatcher: « Che però hanno finito per svendere il Paese », esclama
Pietro. Stessi concetti negli altri banchetti a Porta Portese, Conca
d’Oro, largo Sempione, Cavour. La pioggia non ferma i romani e il
mercato di San Teodoro, con i suoi profumi e colori, stimola il
dibattito. « Mettere a bando la concessione farebbe aumentare la
competitività e l’efficacia del servizio — spiega Alfonso, 22 anni,
studente di Economia a Roma Tre — altrimenti la concessione non sarà
rinnovata » . I dubbi continuano: liberalizzare, ma come? Maddalena
Martuccini, casalinga, coglie il punto: « Sarebbe un’opportunità per
dare un segnale diverso a un monopolio che finora non ha funzionato. Ma
bisogna capire come. E il trasporto deve rimanere pubblico » . Come
voterà, signora? « Sto valutando » , sorride e scompare tra i banchi del
mercato. « Al di là del risultato, il referendum è un modo per
coinvolgere i cittadini » , continua Pietro, studente. «Sì, ma è stato
tenuto segreto » , replica Antonio Fazio, 45 anni, impiegato: « Atac ha
mezzi inadeguati e noi utenti ne soffriamo i problemi. Quanti bus sono
andati a fuoco, dieci? » . Di più, signor Fazio: almeno 21 dall’inizio
del 2018.