lunedì 19 novembre 2018

Repubblica 19.11.18
Il traffico di opere d’arte
A rischio i tesori sommersi dell’Albania
di Andrea Tarquini


Berlino, Germania. Decine e decine di navi antiche, alcune risalenti all’epoca avanti Cristo, hanno riposato per secoli e secoli al largo dei 450 chilometri delle coste dell’Albania: navi soprattutto romane, ma anche fenicie, greche o illiriche, spesso cariche di tesori. E anche navi da guerra moderne. Dopo la fine del regime comunista di Enver Hoxha, arrivata la democrazia — e soprattutto negli ultimi tempi — molti tra questi preziosi relitti, reperti archeologici unici non di rado carichi di oro, altri metalli preziosi e monete d’epoca — sono scomparsi. O sono stati saccheggiati.
Tutto a opera dei cacciatori illegali di reperti archeologici di valore, arricchitisi magari in tutto il mondo con la loro "pesca" illegale di reperti: in Albania, le anfore romane pescate in mare sono vendute a 100 euro l’una, ma su altri mercati europei il prezzo può aumentare notevolmente.
Inoltre nel caso dei bastimenti militari moderni, ad essere messi in vendita sul mercato nero sono i metalli.
Autorità, archeologi e storici della capitale albanese hanno lanciato l’allarme. Il Paese, nonostante la forte crescita economica sotto il presidente europeista Edi Rama e la speranza di entrare a lungo termine nell’Unione europea, è ancora troppo povero. Forze armate, polizia, guardia costiera, non dispongono di mezzi sufficienti per difendere quelle rarissime navi antiche, e il loro carico, tutti quei reperti e il loro valore artistico numismatico e archeologico probabilmente inestimabile.
«Negli anni Ottanta - spiega lo storico dell’arte Neritan Ceka alla agenzia France Presse - io fui tra i primi a denunciare il problema, immergendomi più volte in mare a largo delle nostre coste. Allora c’erano navi intere, anfore, vasi, scrigni, ora moltissimi sono scomparsi. Il furto subacqueo in massa è stato perpetrato da organizzazioni illegali sia albanesi sia internazionali».
Il traffico illegale di tesori archeologici ha un fatturato annuale stimato in almeno 3,5 miliardi di euro, un patrimonio sottratto all’Albania e all’intera umanità dai saccheggiatori subacquei.