Il Fatto 6.11.18
Cucchi, nuovo interrogatorio sulle email sparite
Ascoltato in Procura il capitano Tiziano Testarmata, indagato per favoreggiamento: “Sono estraneo”
di Valeria Pacelli
Proseguono
le indagini della Procura di Roma su presunte coperture interne
all’Arma intorno al caso Cucchi. Anche in tempi più recenti. Ossia nel
2015, quando era già in corso l’indagine che per la prima volta puntava
il dito contro i carabinieri: in tre oggi sono a processo per il
pestaggio.
Ieri il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il
sostituto Giovanni Musarò hanno interrogato il capitano Tiziano
Testarmata, l’ufficiale indagato in un nuovo filone d’inchiesta per
favoreggiamento.
Per capire la posizione di Testarmata, però,
bisogna fare un passo indietro e tornare all’aprile scorso, quando
l’appuntato Francesco Di Sano, sentito in aula nel processo in Corte
d’assise d’appello, ammette che alcuni verbali redatti nella stazione di
Tor Sapienza, dove Cucchi passò una notte dopo l’arresto, erano stati
modificati nella parte che riguardava lo stato di salute del detenuto. E
tira in mezzo i suoi superiori dell’epoca.
La Procura apre un
filone di indagine per falso. Chi punta il dito contro la scala
gerarchica è stato poi il comandante della stazione Tor Sapienza
Massimiliano Colombo Labriola. Il 18 settembre scorso al pm Giovanni
Musarò spiega: “Soligo (il colonnello che comandava la stazione
Montesacro-Talenti da cui dipende Tor Sapienza, ndr) mi disse che non
andavano bene (le annotazioni, ndr) perché erano troppo
particolareggiate e in esse venivano espresse valutazioni medico legali
che non competevano ai carabinieri”. Le annotazioni dei due militari di
Tor Sapienza – secondo quanto racconta Colombo – vengono inviate la
mattina del 27 ottobre 2009 al tenente colonnello Francesco Cavallo, nel
2009 capo dell’ufficio comando del Gruppo Roma. Poco dopo però –
sostiene ancora Colombo – Cavallo rinvia i due file modificati con un
testo: “Meglio così”. Ed è qui che si innesta un altro filone
investigativo. Perché questa email – come racconta il comandante di Tor
Sapienza – poteva essere nelle mani della Procura già nel 2015, quando
delega il Nucleo investigativo di acquisire gli atti nelle stazioni. Ma
tre anni fa, a sua detta, non viene acquisita. Nel “novembre 2015 – dice
a verbale Colombo – si presentarono i carabinieri del Nucleo
investigativo. (…) Mi resi conto di aver fornito le due annotazioni in
entrambe le versioni (originale e modificata) (…) In questa occasione
mostrai l’email di Cavallo (…) Il Capitano del Nucleo investigativo
quando vide la mail uscì per parlare al telefono, poi rientrò, presero
tutto ma non la email”.
In un atto si parla di un accertamento a
Tor Sapienza “a cura del capitano Tiziano Testarmata – comandante della
4ª sezione del nucleo investigativo”. Ha dunque mai visto la mail
inviata da Cavallo?
Per capire anche questa circostanza ieri
Testarmata è stato sentito in Procura. Sul suo verbale si tiene il
massimo riserbo: il capitano ha risposto a tutte le domande, dicendosi
completamente estraneo alla vicenda.