Corriere 27.11.18
Domande & Risposte
La scienza e lo spettro dell’eugenetica
È un obiettivo raggiungibile
Supera i limiti etici?
di Anna Meldolesi
1 Si può rendere l’organismo invulnerabile all’Aids?
Disattivando
il gene Ccr5, viene meno la proteina che serve al virus dell’Aids come
porta di ingresso per infettare le cellule. Questo meccanismo è presente
naturalmente in una minoranza di persone ed era già al centro di
diversi studi promettenti. Ma un conto è trapiantare in un soggetto
malato delle cellule modificate per tentare di curarlo, come si è fatto
finora, altra cosa è introdurre modifiche permanenti in embrioni sani.
Che senso ha effettuare un intervento genetico per prevenire un rischio
che può essere minimizzato con un semplice preservativo? Inoltre sulla
base dei dati diffusi non si può dire che le bimbe nate in Cina siano
resistenti all’Hiv. Poiché ogni gene è presente in duplice copia, è
necessario modificarle entrambe per ottenere l’effetto sperato. Ma in
una delle due gemelle risulta corretta soltanto una copia, e nemmeno in
tutte le cellule.
2 Perché è stato scelto questo gene bersaglio?
Perché
era l’esperimento più facile. Per curare la maggior parte delle
malattie causate da mutazioni genetiche è necessario correggere le
lettere del Dna in modo puntuale. Invece per ottenere la resistenza
all’Hiv, almeno sulla carta, basta recidere il gene e lasciare che la
lesione si saldi da sola. Invece di curare un gene difettoso, dunque, si
distrugge un gene sano che potrebbe avere funzioni utili. Il desiderio
di tagliare il traguardo per primi, dunque, sembra l’unica spiegazione
ragionevole per questa impostazione sperimentale.
3 La tecnica usata è affidabile?
È
la versione standard della tecnica Crispr. Si tratta di una proteina
programmabile, capace di prendere la mira e tagliare il Dna con delle
forbici molecolari. Versatile ed economica, è amatissima nei laboratori
in tutto il mondo, ma nemmeno la sua inventrice Jennifer Doudna la
considera abbastanza matura per l’impiego su embrioni destinati a
diventare bambini. Prima di procedere sarebbe stato necessario un
consenso sociale e molta ricerca di base.
4 La Cina è la nuova super-potenza biotech?
Pechino
ha il record di studi nel campo. I cinesi sono stati i primi a
modificare embrioni umani usando diverse varianti della tecnica Crispr.
Gli unici Paesi occidentali attivi nel campo sono Usa e Gran Bretagna,
ma hanno svolto solo un esperimento ciascuno senza avviare gravidanze.
La Cina ha partecipato al primo Summit sull’editing del genoma umano a
Washington nel 2015 e alla stesura delle linee guida internazionali. Ma
ha rinunciato a ospitare il secondo summit e le motivazioni della
retromarcia sono un giallo nel giallo.
5 È un esperimento di eugenetica?
Il
fantasma eugenetico svanisce se in questa categoria si fanno rientrare
sole pratiche coercitive come quelle naziste. Ricompare quando si teme
che le pressioni sociali limitino la libertà di scelta dei genitori. La
medicina oscilla da sempre tra il sollievo della sofferenza e il
miglioramento biologico della specie umana, ma lo spartiacque tra
applicazioni terapeutiche e di potenziamento si assottiglia. Va
ricordato, comunque, che in rari casi l’editing degli embrioni potrebbe
essere l’unico modo di garantire figli biologici sani alle coppie più
sfortunate, quando il gene difettoso è presente in doppia copia.
(hanno
contribuito i genetisti Luigi Naldini, San Raffaele-Telethon; Anna
Cereseto, Università di Trento; Alessandro Bertero, Università di
Washington)