Corriere 26.11.18
Giuseppe Sarcina
Tensione
e scontri al confine fra Stati Uniti e Messico. Centinaia di migranti
hanno cercato di forzare i blocchi per entrare negli Usa. Le autorità
statunitensi hanno chiuso tutti gli accessi. Per respingere la marcia
dei migranti la polizia statunitense ha usato i gas lacrimogeni.
WASHINGTON
Scontri alla frontiera di Tijuana. Circa 500 migranti hanno provato a
fare breccia nel filo spinato sul confine: la polizia americana ha
subito reagito lanciando lacrimogeni e chiudendo alcuni valichi di
confine. Sono seguiti momenti di panico e grande confusione.
Il
tentativo di sfondamento è cominciato domenica mattina. A ridosso delle
barriere sono accampati da giorni circa 5 mila persone: è una parte
consistente della carovana partita dall’Honduras che ha attraversato il
Messico a piedi o con passaggi su camion e bus. Dall’altra parte sono
schierati circa 9 mila soldati americani, inviati prima delle elezioni
di midterm da Donald Trump con compiti di sostegno alla Border Patrol.
Ieri
mattina un gruppo di profughi ha spezzato la situazione di stallo.
L’occasione è stata una manifestazione pacifica organizzata sulla strada
tra Tijuana e San Diego. A un certo punto uno spezzone del corteo ha
puntato direttamente verso le protezioni metalliche, riuscendo a trovare
un varco. «Alcuni migranti hanno cercato di entrare in modo violento
nel territorio americano», ha detto il ministro messicano dell’Interno,
Alfonso Navarrete, aggiungendo: «Siamo pronti ad agire; li
identificheremo e poi procederemo alla loro espulsione. Non si aiuta
così la carovana, anzi si fa soltanto danni».
In realtà, stando alle
testimonianze diffuse dalle agenzie di stampa interazionali, le forze
dell’ordine messicane sono rimaste a guardare. Dall’altra parte, invece,
la reazione è stata durissima, respingendo, sembra, «tutti gli
intrusi». Le autorità degli Stati Uniti hanno subito interrotto il
traffico regolare tra le due dogane, fermando pedoni e autoveicoli. Per
il resto della giornata gli elicotteri del Pentagono hanno sorvolato la
zona a bassa quota.
La tensione ora è al massimo. Trump ha più volte
minacciato di sigillare completamente tutta la linea che separa gli Usa
dal Messico. Nello stesso tempo, però, il Segretario di Stato Mike
Pompeo, aveva fatto sapere di aver avviato «la ricerca di soluzioni
condivise» con lo staff del neo eletto presidente Andres Manuel Lopez
Obrador, che assumerà le funzioni il prossimo primo dicembre.