Corriere 26.11.18
Progetto EastMed
Israele-Italia, via al gasdotto che cambia i rapporti di forza
di Davide Frattini
Assicura
Yuval Steinitz, ministro israeliano per l’Energia, che l’accordo
«servirà a contenere l’influenza araba in Europa». Ammonisce John
Bolton, consigliere per la sicurezza americano, che «l’Europa non deve
dipendere dai capricci russi per il fabbisogno». Perché dentro gli oltre
2 mila chilometri di tubi che verranno posati nel Mediterraneo non
viaggia solo gas naturale, si muovono anche gli equilibri geostrategici e
le sfide tra nazioni.
L’intesa sul gasdotto EastMed — annuncia la
tv pubblica israeliana — è stata raggiunta: i tecnici hanno definito i
dettagli finanziari e ingegneristici di quella che sarà la conduttura
sottomarina più lunga al mondo e che dovrebbe costare 7 miliardi di
dollari. Il gas estratto dai giacimenti israeliani e ciprioti nel
Levante partirà dalle acque attorno a Cipro, per passare dall’isola di
Creta, l’entroterra greco e approdare al largo di Otranto sulla costa
pugliese.
La Commissione europea ha già speso 100 milioni di euro
in studi di fattibilità e per l’Italia ci aveva messo la firma Carlo
Calenda, allora ministro dello Sviluppo economico, nell’aprile del 2017.
Quello era un memorandum d’intesa, la decisione di proseguire insieme
nel progetto. Adesso la stretta di mano definitiva e ufficiale è
prevista da qui a tre mesi. E il gasdotto che può cambiare i rapporti
dell’Europa — Italia compresa — con il Medio Oriente e la Russia di
Vladimir Putin dovrebbe essere pronto attorno al 2025.