Corriere 21.11.18
Roulette russa con il treno, muore a 15 anni
Milano, la sfida con gli amici a sdraiarsi sui binari. I pendolari: «C’è stato un urlo, poi la frenata»
Il macchinista è stato sentito dagli inquirenti Decisive le analisi dei video di sorveglianza
di Sara Bettoni Francesco Sanfilippo
MILANO
C’è chi dice di averlo visto sdraiarsi sui binari. Una volta, poi
un’altra, mentre gli amici ridevano. E poi ancora, l’ultima volta,
quando gli altri ragazzi hanno visto arrivare in lontananza i fari del
treno. Le luci farsi sempre più vicine, il rumore a coprire le loro
grida per dirgli di stare immobile, di non alzarsi dalle rotaie. Ci
sarebbe un’assurda sfida, una folle scommessa tra amici dietro la
tragedia che è costata la vita ieri sera a un quindicenne
italo-marocchino, Abdul El Sahid, alla stazione di Parabiago. Il ragazzo
è stato investito e ucciso da un treno diretto a Domodossola. L’allarme
è scattato alle 19.18 quando il convoglio «Trenitalia 2154» partito
alle 18.29 dalla stazione Centrale di Milano ha investito il 15enne sul
terzo binario della stazione di Parabiago, al confine tra le province di
Milano e Varese.
In quel momento sulla banchina, in una zona un
po’ isolata della stazione, c’era un gruppetto di ragazzi. In
particolare, insieme alla vittima, c’era anche un adolescente di 13 anni
anche lui di origini magrebine che ha assistito da vicino alla scena ed
è stato portato in ospedale dal 118 perché sotto choc. Sembra — ma
questa è solo la prima ricostruzione dei fatti — che la vittima stesse
«giocando» proprio con il 13enne in una sorta di sfida a chi aveva il
coraggio di restare sui binari più a lungo in attesa dell’arrivo del
treno. Per questo alcuni testimoni hanno raccontato agli investigatori
della Polfer e dei carabinieri della compagnia di Legnano di aver visto
Abdul El Sahid sdraiarsi e alzarsi più volte sulle traversine dei binari
fino al fatale impatto con il convoglio. «Abbiamo sentito un urlo, poi
la frenata del treno appena passata la stazione di Parabiago», hanno
raccontato alcuni pendolari. Il macchinista ha attivato immediatamente
la frenata di emergenza ma non c’è stato nulla da fare. Il treno doveva
attraversare Parabiago proseguendo la sua corsa fino a Busto Arsizio. In
quel momento tuttavia il convoglio viaggiava a velocità moderata.
Il
macchinista è stato ascoltato dagli inquirenti, coordinati dalla
Procura di Busto Arsizio (Varese), per cercare di capire se quanto
accaduto sia dovuto a una «bravata» o a un incidente. Per chiarire la
dinamica sarà necessaria anche l’analisi dei filmati delle telecamere di
sorveglianza della stazione che potrebbero aver ripreso la scena. La
madre del ragazzo, che vive a San Giorgio su Legnano, è arrivata insieme
ad alcuni parenti in stazione e qui ha avuto un mancamento quando ha
scoperto della morte del figlio. Ma ci sono stati attimi di tensione
anche quando nei dintorni dello scalo ferroviario sono arrivati altri
giovani amici della vittima che hanno iniziato a inveire contro il
13enne e contro l’ambulanza che lo stava trasportando in ospedale. I
pendolari sono stati trattenuti sul treno fino alle 22, la circolazione
sulla linea bloccata per due ore.