venerdì 26 ottobre 2018

La Stampa 26.10.18
La Lega vende la chiesa ai musulmani
Ex chiesa va all’asta, vincono gli islamici
“Sarà una moschea”
di Paolo Colonnello


Si sa come vanno certe cose: uno mette mano al portafoglio e, zac, anche i migliori principi vanno a farsi benedire. Così la Lombardia della Lega, per 450 mila euro, ha venduto una vecchia chiesa di Bergamo alla comunità musulmana, che la trasformerà in moschea. È un po’ come Giuda con i 30 denari. Solo che qui l'unico, piccolo, suicidio è politico.
In realtà ora bisognerà aspettare ancora 90 giorni per definire il passaggio di proprietà deciso da un’asta vinta dall’Associazione Musulmani con un’offerta migliorativa il 20 settembre scorso, ma la frittata ormai è fatta: l’antica chiesa dei Frati Minori Cappuccini, incastonata tra le mura del vecchio ospedale in disuso, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, si avvia a diventare moschea.
Tra esorcismi e mal di pancia leghisti e sghignazzo delle opposizioni.
«Quando si tratta di far cassa, alla Lega vanno bene anche le moschee», infilza il consigliere regionale a 5 Stelle, Dario Violi polemizzando con la legge regionale che vieta la costruzione di nuovi edifici di culto islamici ma non la trasformazione di quelli vecchi, cosa che ha reso possibile la conquista saladina. E del resto, fino all’agosto 2015, la chiesa ospitava le funzioni religiose della comunità ortodossa romena. Ovviamente tra i banchi regionali sono volati scambi di accuse e battute al veleno. «Nella regione che vuole impedire la costruzione di moschee regolari – scandisce il consigliere Pd Jacopo Scandella – finisce che i musulmani comprano dalla stessa Regione una chiesa. Per Fontana e la Lega di Salvini è una specie di autogol da centrocampo». E giù risatine.
Quelli del Carroccio, furibondi, hanno chiesto addirittura di verificare «se sono stati rispettati i requisiti di integrità morale di tutti i partecipanti al bando». Ma l’incolpevole direttore generale dei vecchi Ospedali Riuniti che ha organizzato l’asta, evidentemente ha trovato che tutte le procedure fossero regolari, compresa la moralità dei compratori che, anzi, hanno promesso fin da subito di voler conservare l’antica destinazione di luogo di culto dell’edificio, solo, non più cattolica. Del resto, anche l’assessore regionale al Welfare, Gallera, conferma: «Prima c’è stata la rinuncia d’interesse da parte della Curia, poi è subentrata la comunità ortodossa romena e infine la comunità musulmana ha fatto un’offerta migliorativa del 9 per cento. Mi sembra che ci sia regolarità nella procedura amministrativa».
E comunque, l’ordine pubblico verrà garantito dal fatto che i vecchi Ospedali intorno alla chiesa verranno destinati alla nuova Accademia della Guardia di Finanza. Fisco e fede: una bella accoppiata. In fondo «pregare non è una colpa», ricorda l’assessore all’Innovazione bergamasco Giacomo Angeloni. Ma dato che il diavolo fa le pentole e talvolta pure i coperchi, succede anche che la chiesa, essendo vincolata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali per la quantità di icone e fregi religiosi ancora presenti al suo interno, servirà a quanto pare, soprattutto come passaggio ai fedeli musulmani per un gigantesco scantinato di 800 metri quadrati di un edificio pertinente che, sempre grazie a una legge regionale, questa volta sul recupero degli scantinati, diventerà un mega centro culturale islamico, la seconda moschea per importanza a Bergamo. I deputati della Lega bergamasca promettono battaglia. Daniele Belotti e Alberto Ribolli vogliono verificare gli atti della gara. «Questa chiesa – dicono - rappresenta un simbolo della comunità bergamasca, dove sono stati battezzati migliaia di cittadini».