La Stampa 18.10.18
Svolta in Canada, fumare la marijuana diventa legale
di Francesco Semprini
Il
Canada diventa il principale mercato potenziale al mondo per la
marijuana legale. Da ieri infatti nel Paese nordamericano è entrata in
vigore la legge che consente di vendere e consumare erba a scopo
ricreativo, grazie alla legge approvata la scorso giugno dal Parlamento.
Il Canada è divenuto così il secondo Paese delle Americhe, dopo
l’Uruguay, dove il possesso e l’uso di cannabis è legale. In Europa è
stata l’Olanda il pioniere della tolleranza seguita molto dopo da alcuni
cantoni della Svizzera. Negli Stati Uniti nove Stati hanno approvato la
legalizzazione a scopo ricreativo e 30 a scopo terapeutico. Il Canada
ha inoltre varato una sorta di amnistia per i reati pregressi derivanti
dalla vendita e il consumo di cannabis entro 30 grammi. Il governo
guidato da Justin Trudeau ha dedicato gli ultimi due anni per varare una
normativa in materia, partendo da quella del 2001 che legalizzava la
marijuana a scopo terapeutico.
Il pusher convertito
L’obiettivo
è quello di rafforzare la legalità facendo emergere gli operatori in
nero contrastare i grandi trafficanti e il pericoloso fenomeno della
diffusione delle droghe di sintesi a basso costo. Tom Clarke, per
trent’anni «pusher» illegale, è stato tra i primi a chiedere la licenza
per la vendita legale aprendo un suo negozio a Portugal Cove, in
Newfoundland. «È incredibile, abbiamo atteso questo momento da una vita,
sono contento di vivere in Canada e non negli Stati Uniti», ha
dichiarato Tom alla Nbc raccontando di aver avuto suo padre come primo
cliente.
Ma la marijuana libera è anche un mercato che sta
registrando un vero boom. Nel 2017 il commercio mondiale è cresciuto del
37% raggiungendo un valore di 9,5 miliardi di dollari, dove gli Stati
Uniti pesavano per il 90%, secondo la sesta edizione del rapporto «The
State of Legal Marijuana Markets».
Per il 2022 il mercato Usa
raggiungerà i 23,4 miliardi di dollari diminuendo la sua quota di
mercato al 73% a favore del Canada che salirà al 17% con 5,5 miliardi di
dollari. Secondo le stime più ottimistiche come quelle di Grand View
Research, il volume di affari globali entro il 2025 è destinato a
toccare quota 146,4 miliardi di dollari. Tutto ciò davanti al
proliferare di operatori che si contendono il mercato, solo per dirne
alcuni Canopy Growth Corporation, Aurora Cannabis, Maricann Group,
Tilray, The Cronos Group. Alcuni titoli sono quotati nelle Borse
canadesi, americane e londinese, altri sono scambiati «over the counter»
ovvero su mercati secondari.
Quanto si guadagna
Gli
analisti attendono un boom anche se potrebbe trattarsi di fiammate non
prive di rischi, il primo del quale è il margine di guadagno limitato
per i rivenditori. Brenda Tobin e suo fratello Trevor vogliono aprire il
loro punto vendita a Labrador City, in Newfoundland, ma già sanno che
non c’è molto guadagno: «Vendi 250 mila dollari di erba per intascarne
20 mila». Così sperano di arrotondare in altro modo. «Con gli accessori:
cartine, pipe cilum, bong e gadget a volontà».