il manifesto 9.10.18
Non Una di meno, la marea femminista torna in piazza il 24 novembre
Contro
la cultura della violenza. Due giorni di confronto a Bologna. Il
movimento femminista si mobilita contro il ddl Pillon il 10 novembre,
punta sulla manifestazione nazionale a Roma il 24 e si prepara allo
sciopero globale delle donne dell'8 marzo prossimo. Si inizia il 13
ottobre contro la mozione antiabortista di Verona
di Shendi Veli
BOLOGNA
Un applauso scrosciante, lunghissimo, ha concluso la due giorni della
rete femminista Non Una di meno, lo scorso fine settimana a Bologna.
Il
risultato dell’incontro è la convocazione di una manifestazione
nazionale il prossimo 24 Novembre a Roma, seguita da un’assemblea il
giorno dopo. Il movimento è collegato, politicamente e spiritualmente,
alle battaglie che in questi anni hanno animato le piazze globali,
dall’Argentina agli Stati Uniti, dalla Spagna alla Polonia: “Dobbiamo
riconoscere che se appare legittimo dire che la libertà di qualcuno si
può conquistare solo al prezzo dell’oppressione di qualcun altro, noi
siamo l’unico movimento globale a rifiutare espressamente questa logica”
si legge nel report conclusivo, una proposta politica complessiva in
chiave femminista e antirazzista. Salute, welfare, educazione, ma anche
politiche migratorie e culturali.
In Italia l’oggetto della
manifestazione del 24 novembre sarà l’opposizione ai provvedimenti del
governo considerati xenofobi e liberticidi. Dal decreto sicurezza che
punta a chiudere i confini e militarizzare le città, alla circolare
contro le occupazioni, che colpisce spesso nello specifico spazi
femministi e centri antiviolenza.
Fino al disegno di legge Pillon,
la cui approvazione inficierebbe gravemente la possibilità per donne e
minori di scegliere di allontanarsi da partner e padri in caso di
violenza domestica.