il manifesto 9.10.18
La Romania diserta il referendum omofobo
Europa.
Vota solo il 20,4% degli aventi diritti, sonora sconfitta per la Chiesa
ortodossa e per il governo socialdemocratico che volevano inserire in
Costituzione una definizione di famiglia piuttosto ristretta: solo
matrimonio e solo tra sessi opposti
I rumeni si
sono dimostrati molto più progressisti dell’élite politica: è stato un
flop il referendum sulla ridefinizione del concetto di famiglia nella
carta costituzionale. Il quorum al 30% non è stato nemmeno avvicinato:
solo il 20,41% ha votato, nonostante due giorni di urne aperte.
Fallisce
così l’offensiva della Chiesa ortodossa che voleva inserire nella legge
fondamentale la definizione di famiglia come «matrimonio tra un uomo e
una donna» e non «tra due coniugi». Non che questo conduca a unioni
civili o matrimoni tra omosessuali, ma di certo segna la sconfitta sia
degli ortodossi conservatori che del partito al governo, il
socialdemocratico Psd che aveva fortemente appoggiato il referendum.