il manifesto 19.10.18
I patrioti della razza
Ucraina. Al
congresso di Kiev dei neofascisti europei - presente per l’Italia Casa
Pound - Greg Johnson, l’ideologo nazista statunitense, saluta l’avvento
al potere «di Trump, Salvini e Kurz»
di Yurii Colombo
Domenica
scorsa si è concluso il week-end dell’«internazionale nera» a Kiev. Una
vera e propria adunata di gruppi neofascisti europei che ormai da
qualche anno hanno individuato «nell’avamposto ucraino» la base per
progettare un continente «etnicamente bianco», «antimondialista» e
«free-gay». Alla iniziativa lanciata dal braccio politico del famigerato
battaglione Azov «NazKorp» e sostenuta dagli altri due partiti
neonazisti ucraini Pravy Sektor e Svoboda, hanno aderito anche
formazioni di Francia, Svezia, Danimarca, Svizzera, Germania, Polonia e
Bielorussia. A rappresentare l’Italia in questa pericolosa accolita di
rottami politici, Casa Pound Italia.
L’INIZIATIVA aveva preso il
via già due giorni prima quando si era tenuto un primo seminario del
«Intermarium Support Group» una sorta di ong neofascista, o come l’hanno
definita gli organizzatori una «rete per la promozione di progetti per
la cooperazione regionale nei settori della difesa, dell’economia e
della cooperazione» . Tante giacche e cravatte e tante hostess in
tailleur per mostrare l’immagine «in doppiopetto» del fascismo del XXI
secolo. Tra gli invitati anche gli ustascia croati e i neofascisti
lituani.
Il giorno seguente il 14 ottobre in occasione del 76esimo
anniversario della fondazione dell’Esercito Insurrezionale Ucraino di
Stepan Bandera – il leader dei collaborazionisti filo nazisti –
diventato da qualche anno festa nazionale, i convenuti hanno partecipato
alla lugubre marcia del nazionalismo neofascista ucraino a cui, secondo
i dati della polizia, hanno partecipato 20mila persone e che si è
conclusa con un concerto in piazza di gruppi suprematisti metal.
DOMENICA,
infine, si è tenuta – a porte chiuse – la vera e propria conferenza. Un
blogger ucraino è riuscito comunque a partecipare all’«evento» e a
fornire qualche dettaglio. «Special guests» come li hanno definiti gli
organizzatori, «The Gold One» pseudonimo di Marcus Follin un body
builder svedese fascista che invita nei suoi video all’odio per i neri e
a rinunciare ai dolci e al porno, ma soprattutto Greg Johnson,
l’ideologo nazista americano autore del «Manifesto del Nazionalismo
Bianco» in cui si teorizza una società bianca ripulita e separata dalle
altre.
L’UCRAINA, detto di passata, è ormai l’unico paese europeo
che concede l’ingresso a Greg Johnson: lo scorso anno persino il governo
ungherese lo invitato a sloggiare da Budapest giudicandolo «persona non
grata».
Nella sua relazione Johnson ha enfatizzato come «con
l’ascesa di Trump, Salvini e Kurz, il vento sia cambiato e questo è
qualcosa che dovremo saper utilizzare», operando per giungere alla
«fondazione di un pan-euperismo e universalismo di destra».
Un
punto di vista simile è stato espresso da Alberto Palladino di Casa
Pound nella sua relazione «Il movimento rivoluzionario e le elezioni»,
per il quale al governo M5s-Lega non andrebbe fatta una opposizione di
principio ma si deve accompagnare il corso per quanto riguarda il tema
dell’immigrazione .
LE CONCLUSIONI sono state affidate alla
«primula nera» del fascismo ucraino Olena Semenyaka. Secondo la
relatrice, Kiev può diventare «il punto di forza e il quartier generale
dei patrioti dell’Europa dell’Est e dell’Ovest». Tale progetto sarebbe
sorto a Kiev nel 2014 «con la rivoluzione a Kiev (il movimento di Piazza
Maidan, ndr.), l’annessione della Crimea e la guerra in Donbass… che
hanno fatto rivivere la tradizione della resistenza anticomunista prima e
durante la seconda guerra mondiale per fermare il bolscevismo». Una
resistenza e un’organizzazione che deve unire oggi «tutti i veri
nazionalisti nella parola d’ordine “Oggi in Ucraina, domani in Russia e
in tutta Europa!”».