il manifesto 18.10.18
Niente soldi per i medici e il rinnovo dei pubblici
Mancanze
di Bilancio. Mancano 500 milioni per i camici bianchi (e le risorse per
il nuovo contratto 2019-2021). La gaffe della ministra Grillo: «Il
contratto è stato firmato col governo precedente»
di Massimo Franchi
Il
contratto fantasma e la mancanza di fondi per il rinnovo. Il governo
giallo-verde continua a collezionare magre figure nel settore pubblico.
Dopo la figuraccia sulla cancellazione del numero chiuso per accedere
alla facoltà di medicina di cui era all’oscuro il ministro leghista
Marco Bussetti, ieri è toccato alla ministra M5s Giulia Grillo
scivolare.
Mentre medici e dirigenti sanitari scendevano in piazza
sotto Montecitorio per chiedere i 500 milioni che servono per rinnovare
il contratto scaduto da 9 anni e garantire anche a loro l’aumento medio
del 3,48% già accordato a tutti gli altri dipendenti pubblici, il
ministro della Salute Giulia Grillo, a margine della presentazione
dell’operazione dei Nas Estate Tranquilla 2018, commentava: «È un
problema creato dai nostri predecessori, chi ha siglato il contratto
avrebbe dovuto esserne consapevole». Si tratta – ha puntualizzato Grillo
– di un contatto chiuso col governo precedente, dove si presume ci
fossero coperture. Ora emergono problemi sulle coperture, vedremo cosa
possiamo fare».
Il problema è che il contratto non è mai stato
sottoscritto e dunque il ministro si sbaglia. «Lo dico con il rispetto
istituzionale che si deve ma è francamente inaccettabile e vergognoso
che il ministro della salute Grillo non sappia che il contratto
nazionale della dirigenza medica e sanitaria non sia stato rinnovato col
passato governo», attaccano la segretaria generale della Fp Cgil Serena
Sorrentino e il segretario nazionale della Fp Cgil medici e dirigenti
Ssn Andrea Filippi, «visto che da giorni il ministro sostiene questa che
è a tutti gli effetti una falsità, per altro detta da lei che è medico e
che dovrebbe sapere per quale ragione i medici sono in mobilitazione,
vorremmo chiederle quale contratto dei medici sarebbe stato firmato e
soprattutto da chi e, nel caso, di mostrarcene una copia. Per il
rispetto che si deve ai cittadini e ai lavoratori coinvolti, andrebbe
rinnovato, per davvero, subito», concludono Sorrentino e Filippi.
Nella
manovra varata lunedì sera dal governo invece non ci sarebbe alcuna
risorsa per il rinnovo 2019-2021 della parte economica del contratto del
pubblico impiego, mentre i 540 milioni citati dal comunicato stampa di
palazzo Chigi dovrebbero servire a confermare il cosiddetto «elemento
perequativo» – una parte sempre garantita del contratto pari a circa 20
euro al mese – per tutto il 2019.
E allora alla ministra della Pa
Giulia Bongiorno che twitta: «come promesso turn over al 100 per cento e
assunzioni straordinarie. Ora massimo impegno per avere risorse sui
rinnovi contrattuali #concretezza», i sindacati rispondono preoccupati.
«Ministro Bongiorno, quando ci convoca per avviare il confronto sul
rinnovo dei contratti pubblici 2019-2021?», chiede sempre su twitter la
Fp Cgil. «Apprezziamo l’impegno della ministra ma vorremo confrontarci
sugli stanziamenti utili che dovranno essere previsti nel testo della
manovra per rispettare la triennalità», sottolinea Antonio Foccillo,
segretario confederale Uil.