Repubblica 5.9.18
Benvenuti nel mondo dei quanti "Prima e dopo qui non esistono"
di Elena Dusi
Giulio
Chiribella, 38 anni, insegna a Oxford e Hong Kong Nel 2009
l’intuizione: causa ed effetto possono scambiarsi i ruoli. E ora arriva
la conferma da uno studio australiano G iulio Chiribella fa ricerca
contemporaneamente alle università di Oxford e Hong Kong e non è un caso
che la sua disciplina sia la meccanica quantistica. Nel 2009, a 29
anni, ha aggiunto un tassello al principio secondo cui nel mondo dei
quanti una particella può trovarsi in due luoghi. La particella può
raggiungere una regione B prima della regione A e, contemporaneamente,
la regione A prima di quella B. Alla dimostrazione Chiribella è arrivato
con Mauro D’Ariano e Paolo Perinotti dell’università di Pavia, dove ha
studiato fisica. Oggi l’idea è stata confermata con un test a base di
fotoni da un team australiano. Si è guadagnata il nome di dilemma
dell’uovo e della gallina in salsa quantistica.
« Prima e dopo,
causa ed effetto possono scambiarsi i ruoli » dice Chiribella. « La
meccanica quantistica è così, controintuitiva ma non complicata. Sembra
un trucco di magia. A pensarci bene però è un modo diverso di pensare:
come passare dall’idea di verità a quella di probabilità». Altro "
trucco di magia" del gruppo di Chiribella: «Immaginiamo un treno con un
libro a bordo che viene distrutto all’ingresso nella stazione A. Stessa
cosa accade a se il treno entra nella stazione B. Il nostro treno
quantistico può attraversare la stazione A prima di quella B e
contemporaneamente la stazione B prima di quella A. In questo caso una
parte del contenuto del libro arriva intatta. Quando io e un mio
dottorando tedesco lo scoprimmo - racconta lo scienziato - non ci
credevamo. Abbiamo deciso di andare a pranzo e rifare i calcoli alla
lavagna dopo un paio di caffè, giusto per essere sicuri che non stavamo
sognando ».
A questi " trucchi da prestigiatore" in realtà sono
interessati i governi di mezzo mondo. «Realizzare un computer basato
sulla meccanica quantistica sarà un’impresa equivalente alla conquista
della Luna», non esita a dire Chiribella. L’Unione Europea ha investito
nel settore un miliardo di euro ( la Quantum Flagship Initiative) e
Google ha arruolato in massa dal mondo della meccanica quantistica.
Altrettanto importante sarà creare linee di trasmissione a prova di
spionaggio. Pechino qui è già passata in testa alla classifica,
lanciando un satellite capace di inviare informazioni criptate con
questa tecnologia. Nella " gara dei quanti" che da trent’anni impegna
Stati Uniti, Europa e Giappone, è la Cina, ultima arrivata, il paese che
sta muovendo i passi più dirompenti. E non è un caso che l’università
di Pechino Tsinghhua nel 2012 abbia reclutato Chiribella nell’ambito del
progetto dei "mille talenti della Cina".
«Lì ho provato un’enorme
gratificazione professionale. Ho scoperto che i ricercatori possono
essere persone prestigiose nella società. La meccanica quantistica in
Cina fa parte della cultura popolare. Tanti ragazzi sognano di diventare
scienziati e il coordinatore di questo settore a livello nazionale,
Janwei Pan, appare spesso in tv, come da noi potrebbe essere per un
calciatore » . A Pechino Chiribella riceve finanziamenti per i suoi
progetti e si sente libero di esplorare nuove idee. E poi incontra sua
moglie, professoressa nello stesso ateneo: « Una persona dall’entusiasmo
straordinario e una vita da romanzo, passata dalla povertà della
campagna all’università » . Lei, con il loro bimbo Francesco, vive a
Hong Kong dove si occupa di intelligenza artificiale. «A Hong Kong è
tutto più semplice perché l’inglese è lingua ufficiale. Mi piacerebbe
imparare il cinese, certo, ma per ora la ricerca mi tiene troppo
occupato ».
E l’Italia, che posto occupa oggi per questo
"scienziato del mondo"? Non di primo piano, per quanto riguarda la
ricerca. « Ma ho la sensazione molto nitida che non sarei qui se non
avessi studiato in Italia. All’università ho seguito corsi di un livello
intellettuale raramente uguagliati altrove. Sono infinitamente grato al
mio paese per l’educazione che mi ha dato e per le persone che ho
incontrato » . Liceo scientifico Belfiore di Mantova, diploma di
pianoforte al conservatorio, poi università e dottorato a Pavia. «In
quegli anni, penso soprattutto al liceo, provavo una sensazione unica,
come se fossi immerso in un ambiente del Rinascimento. Dopo aver girato
il mondo, posso dire di non aver mai ritrovato un clima analogo. Sentivo
che la cultura veniva prima delle nozioni, che tutti i campi del sapere
sono legati, che la scuola era una palestra dell’intelligenza, che
eravamo educati per diventare cittadini prima ancora che per imparare un
lavoro. Se a 17 anni mi avessero detto che sarei diventato professore
di scienza della computazione a Oxford d’altronde non ci avrei creduto».
Quello
che è diventato il suo lavoro oggi, Chiribella torna spesso a spiegarlo
ai liceali dell’amato Belfiore. « La meccanica quantistica è
entusiasmante, sorprendente. Non trovo difficile raccontarla ai
ragazzi». Quando frequentava quelle aule, però, era soprattutto ai tasti
del pianoforte che Giulio si dedicava. « Il mio sogno era diventare un
compositore » . Oggi il sogno è cambiato, ma non poi così tanto. «
Vorrei contribuire alla cultura del mio tempo attraverso la scienza,
anziché la musica » . L’accento sulla parola cultura non è casuale: «
Fare scienza vuol dire catturare e rivelare la realtà attraverso le
idee. La tecnologia o le implicazioni strategiche della meccanica
quantistica sono enormi, ma a mio modo di vedere vengono dopo il primato
delle idee. La ricerca è una passione umanistica e creativa, ha un
aspetto quasi artistico. Fra il pianoforte e il mondo dei quanti cambia
il linguaggio, ma la passione è la stessa».