martedì 4 settembre 2018

La Stampa 4.9.18
Otto bambole in tre stanze
Ecco la casa del sesso 2.0
Le sex-doll sono realizzate in materiale termoplastico, con un’anima in acciaio pieghevole e snodabile
di Irene Famà


La parola d’ordine è discrezione. I clienti della LumiDolls, la prima casa d’appuntamenti con bambole inaugurata ieri in Italia, a Torino, non vogliono essere riconosciuti. Arrivano quasi tutti in auto. Occhiali da sole. Camminano svelti. I responsabili garantiscono l’anonimato: per conoscere l’indirizzo, tenuto rigorosamente segreto, bisogna registrarsi via internet. «Verrà inviato un messaggio il giorno prima dell’appuntamento» spiegano i titolari. Anche loro vogliono rimanere sotto traccia e pure il luogo scelto risponde ai canoni di riservatezza.
Uno stabile grigio, anonimo, con il muro scrostato, che passa inosservato tra i palazzoni dei tanti cortili privati della periferia Sud della città. Saracinesche tirate giù, nessun campanello, nessuna insegna. Anche i vicini devono rimanere all’oscuro. Il primo amante del genere arriva in mattinata, su un’utilitaria colore grigio. Sta dentro un paio d’ore. Poi esce, si accende una sigaretta, sale in macchina e va via veloce. Raccontare l’esperienza? Inutile provare a chiederlo. Nel corso della giornata ne arrivano altri cinque. L’età media è tra i 35 e i 40 anni. Persone comuni: un uomo calvo, sportivo, con jeans e maglietta attillata. Un giovane sulla trentina, probabilmente in anticipo sull’appuntamento, cammina avanti e indietro. Telefona. Ride. Poi entra. Tra i primi ad appartarsi con le bambole di lattice c’è anche una donna. E una coppia a bordo di una Bmw. Lei ha un tatuaggio sulla mano, è bruna, ha i capelli lunghi e ricci. Lui sembra avere una decina di anni in più. Stanno dentro una trentina di minuti. Al costo di 80 euro ogni mezz’ora (che salgono a cento ogni ora, mentre per le richieste speciali la tariffa si può concordare), il cliente può scegliere la sua sex-doll: sette femmine e un maschio di nome Alessandro. Le bambole sono realizzate in materiale termoplastico, con un’anima in acciaio, pieghevole e snodabile. Al momento, la più gettonata è Eva: 1.48 d’altezza per 29 chili, capelli castani, trucco vistoso e forme mediterranee.
«Una roba da pervertiti» commenta qualcuno. «L’ultima frontiera del sesso libero - ribattono altri – Se è tutto legale, che male c’è?». Comunque la si pensi, l’idea sembra funzionare. Tutto è esaurito sino ai primi di novembre e da varie parti d’Italia sono arrivate 160 richieste per aprire altre sedi. Da fuori, la casa del piacere è piuttosto spoglia. Dentro è arredata di tutto punto. Le stanze sono tre, con doccia e tv che, a richiesta, trasmette programmi a luci rosse. E chi si occupa della pulizia, ha seguito un corso specifico in Spagna. «È una procedura lunga, ma ho pulito cose peggiori» scherza il 26enne alla reception, ex dipendente di una birreria. «Un bilancio del primo giorno? Positivo. All’inizio eravamo più imbarazzati noi dei clienti. È andato tutto liscio - assicura - Le ragazze non si sono lamentate».