Il Fatto 26.9.18
Libertà e Giustizia: “Sulla cittadinanza sudditanza M5S”
“La
revoca della cittadinanza come sanzione per la commissione di
determinati reati”, di terrorismo o assimilati, è “una previsione che,
colpendo una parte soltanto della popolazione (i cittadini non per
nascita), frantuma la nozione di cittadinanza, vale a dire il fondamento
stesso dello Stato costituzionale”. Lo scrive Libertà e Giustizia in
una nota sul decreto Salvini a firma di Sandra Bonsanti, Lorenza
Carlassare, Paul Ginsborg, Tomaso Montanari, Francesco Pallante,
Valentina Pazè, Elisabetta Rubini, Salvatore Settis, Nadia Urbinati e
Gustavo Zagrebelsky. “ Discriminare all’interno della cittadinanza,
dando vita a posizioni giuridiche tra loro diseguali, significa creare
un ordinamento separato sulla base dell’appartenenza etnica. Alcuni
saranno cittadini; gli altri sudditi”. Per Libertà e Giustizia è
“questione di uscita dalla civiltà giuridica contemporanea. Colpisce la
totale sudditanza alla Lega del Movimento 5 Stelle (…). Ci rivolgiamo a
tutti coloro, che nel Movimento, erano sinceri nel difendere la
Costituzione, e che oggi non possono non soffrire, vedendola calpestata
da un governo anche loro: è il momento di far sentire la vostra voce di
dissenso, ora è la democrazia ad essere in gioco”.