Il Fatto 12.9.18
“Troppo etici questi rumeni, meglio l’amnistia”
Rudolph Giuliani - Lettera dell’avvocato di Trump al presidente-paladino di Bucarest anti-corrotti
di Michela A. G. Iaccarino
Troppo
zelanti. Troppo etici: i rumeni stanno diventando troppo onesti. Parla
Rudy Giuliani: “Persone innocenti finiscono in prigione per gli eccessi
del Dna, dipartimento nazionale anti-corruzione, un’amnistia dovrebbe
essere concessa” ai condannati finiti in carcere, l’ufficio contro i
criminali è stato “troppo duro”.
Specialmente con quei corrotti
che sono clienti dell’ex sindaco di New York. Giuliani è un avvocato del
Freeh Group, agenzia legale fondata dal suo amico Loius Freeh, ex
direttore dell’Fbi, che difende i tycoon che hanno problemi con la
giustizia in Europa dell’Est.
L’uomo che si affaccia da
oltreoceano sul cielo di Bucarest è l’avvocato di punta del pool che
prova a salvare Trump dal Russiagate. Giuliani ha scritto privatamente
al presidente Klaus Iohannis, unico paladino della popolazione nelle
istituzioni, con uno scopo ben poco celato: forzare gli equilibri di un
paese dove le strade della giustizia sono sempre più strette. Mentre la
Romania arrabbiata in piazza affronta la sua questione morale, per
Giuliani il Dna “ha superato i limiti, intimidisce avvocati e testimoni,
usa confessioni forzate, intercettazioni illegali”.
Nella missiva
Giuliani non menziona il nome del suo cliente, Gabriel Popoviciu,
magnate milionario ed ex marito della figlia di uno dei funzionari di
Ceaucescu, che ha acquisito illegalmente nel 2016 terreni a Bucarest per
costruire un centro commerciale. Quando la polizia lo ha trovato a
Londra, è stato condannato a 7 anni di carcere per frode e l’agenzia di
Giuliani lo difende.
Quando la lettera dell’ex sindaco
repubblicano di New York è stata intercettata e diffusa sotto la scritta
rossa “esklusiv” dalla stampa rumena, il dipartimento di Stato ha
ribadito che “Giuliani parlava solo per se stesso, la Romania fa
progressi, la incoraggiamo a continuare”. “Rudy è Rudy, Rudy è great” ha
detto invece Trump.
La terra di conquista delle agenzie di
consulenza Usa ha tracciato i confini della sua mappa d’azione dal
grigiore dell’ex blocco sovietico fino all’America Latina.
Quando i
giornalisti americani hanno cominciato a indagare seguendo le scie di
denaro dell’agenzia di Giuliani, hanno capito che i tentacoli del
vecchio sindaco repubblicano si allungavano fino a Charkov, Ucraina
dell’est: la città si è rivolta a lui per creare “un ufficio emergenze”.
Altro
cliente della Giuliani&partners è Mujahideen e Khalq, un gruppo
di resistenza iraniano che opera in esilio contro il governo di
Teheran, che lo stesso dipartimento americano in cui Giuliani agisce, ha
inserito nella lista dei gruppi terroristici nel 2012. Gli interessi
stranieri dell’avvocato arrivano poi in Brasile e finiscono in Colombia.
Quando i reporter hanno posto i loro interrogativi sulle cifre che
guadagna all’estero e sui consigli di politica estera che elargisce a
Trump, l’avvocato ha risposto “non sono un lobbista, per Trump lavoro
pro bono” e il resto delle domande le ha lasciate in sospeso.
Intanto
nella capitale rumena è stata appena nominata un’altra donna per
riempire il vuoto profondo lasciato da Laura Kovesi, ex dirigente del
Dna. La nuova testa del dipartimento che indaga in uno dei paesi più
corrotti dell’Unione è Adina Florea: di lei si sa solo che è figlia di
un membro attivo del Psd al potere, partito su cui dovrebbe investigare
per stanare la corruzione endogena e stratificata dell’apparato
politico.
L’ultima parola per la nomina definitiva spetta di nuovo
al presidente Iohannis, unico custode nelle istituzioni del sentimento
di rinnovamento richiesto dalla piazza.