Corriere 29.9.18
L’appuntamento
L’invisibile rivelato
Una
mostra a Rovigo illustra la (sottile) influenza che le pratiche arcane
hanno avuto su molti pittori e scultori tra Otto e Novecento. Aprendo la
strada all’astratto
di Melisa Garzonio
Streghe, formule e segreti l’arte sedotta dalla magia
Silenzio.
Voce all’occulto. La ragazza bruna fasciata di blu di Giorgio Kienerk
(pannello centrale di L’enigma umano , 1900) le mani strette sulla
bocca, mette sull’avviso, non dite parola, lasciate che siano i demoni, i
vampiri e i fantasmi a parlare per voi, guidandovi nel percorso della
mostra ad alta suggestione misterica, che apre a Rovigo, a Palazzo
Roverella: «Arte e magia. Il fascino dell’esoterismo in Europa».
«Osare,
volere, sapere, tacere. Per accedere al segreto iniziatico», non
scherza il curatore Francesco Parisi, che per mesi ha dovuto affrontare
un’impressionante folla di creature notturne partorite dal lato oscuro
di artisti, qualcuno insospettabile, presi dal desiderio di indagare
l’occulto, il sogno, l’inconscio. «Tra il 1880 e il 1925 in Europa
l’interesse per l’occulto e le dottrine esoteriche s’impenna con
prepotenza. Nasce la psicoanalisi, e nuove correnti artistiche che
elaborano in linguaggio figurativo il concetto di inconscio, come il
Simbolismo» spiega Parisi. La mostra parte da qui, dall’invito al
silenzio imposto con grazia da Odilon Redon e Carlos Schwabe, pittori di
donne angelicate e contornate di fiori, fino alla sfinge severa in
marmo di Leonardo Bistolfi, al busto di donna in gres di Jean Dampt che
intimorisce il visitatore col ditino alzato.
L’apparato
iconografico è inquietante. Demoni e streghe in un percorso di fuoco e
sguardi saettanti. La strega nuda e il gatto di Paul–Elie Ranson guata
chi le passa a tiro sdraiata tra fuochi e rospi; se vi spostate a
rimirare impietositi la Donna dannata di Georges De Feure, spalmata su
gouache, rischiate di trovarvi nel cul de sac del Vicolo delle streghe
di Paul Bürck, vis-à-vis con il drammatico Streghe nella burrasca di
James Ensor. Il viaggio negli orrori – ma attenti, alcune streghe sono
bellissime, come la rossa roteante verso il cielo sulla scopa magica di
Luis Ricardo Faléro — propone vampiri e animali mostruosi. C’è anche
Satana, ma è poco credibile, pur se dotato di maschera nera e cornini,
come nella versione pettoruta e con la pelle color brace che ne dà
George Frederick Watts. Vuoi mettere l’ansia che trasmettono Gli occhi
degli angeli dipinti in azzurro e oro da Raoul Dal Molin Ferenzona, uno
degli artisti più coinvolti dalla simbologia dei significati arcani
degli anni Venti? Dopo i «mostri» il percorso conduce nei luoghi
deputati al mistero, i templi sacri dei segreti iniziatici. Benvenuto
Benvenuti ci accoglie nella sua Casa delle armonie celesti o Palazzo per
musica, Hermann Obrist è rappresentato da due sculture in gesso:
Movimento e Progetto per un monumento. Ma non è facile staccare gli
occhi dal dipinto del pittore nabis Paul Sérusier L’incantesimo o il
Bosco sacro dove si rappresenta un rito iniziatico all’aperto, perché
«la natura è un tempio» come diceva Baudelaire, guru dei simbolisti. Le
sezioni sono dodici, gli artisti più di 30, tutti sedotti dalle correnti
esoteriche in voga tra il 1880 e gli anni successivi alla prima guerra
mondiale, e non ci si ferma all’area simbolista. A partire dalla Francia
e dal Belgio la cultura riservata ai discepoli, o agli iniziati, fece
proseliti coinvolgendo arti figurative, letteratura e architettura del
Vecchio Continente, convertendo alla moda dello spiritismo — nato in Usa
con le sorelle Fox e confermato in Francia con i Salon de la Rose+Croix
— un po’ tutti, dai protagonisti del simbolismo internazionale alle
prime avanguardie del Novecento e poi Futurismo e Astrattismo.
Piet
Mondrian, per esempio, che prima della svolta astratta ci regala una
sfilata di undici pioppi in rosso, giallo, verde e blu; Vassily
Kandinsky che invita all’astrazione spirituale con uno sgargiante Rosso
in forma appuntita, e il delicatissimo Primaveriris firmato FuturBalla,
alias Giacomo Balla. E poi Klee, Itten e tanti altri appassionati
dell’invisibile.