La Stampa 25.6.18
Siena, Massa, Pisa
Tre colpi nella notte mandano ko il Pd
di Alessandro Di Matteo
L’onda
leghista sommerge anche la Toscana, la speranza del Pd di tenere almeno
le roccaforti di una delle due regioni rosse per eccellenza è stata
spazzata via scheda dopo scheda, man mano che nella notte procedeva lo
scrutinio. Il leader della Lega fa l’en plein, con il centrodestra
conquista tutte le città toscane al ballottaggio. Soprattutto, vengono
premiati proprio gli uomini scelti dal partito di Matteo Salvini, che ha
giocato da protagonista anche nella selezione dei candidati della
coalizione.
È stato così a Massa, dove il leghista Francesco
Persiani ha vinto con il 56,3% contro il sindaco uscente Fernando Volpi.
Stesso copione a Pisa, anche se con un margine più risicato, con la
vittoria di Michele Conti, indicato da Lega e Fdi e solo successivamente
appoggiato anche da Fi, contro il candidato del centrosinistra Andrea
Serfogli: 52,29% contro 47,71%. Più combattuta a Siena, la città di
Banca Mps, dove il testa a testa è durato fino all’ultimo ma ha visto
prevalere comunque di un soffio il centrodestra con Luigi De Mossi,
avvocato, scelto d’intesa da Lega-Fdi e Fi.
E dire che il Pd aveva
schierato i suoi pezzi grossi per provare a mobilitare le truppe in
vista del ballottaggio. A Pisa, addirittura, sono andati Paolo
Gentiloni, Walter Veltroni, il segretario reggente Maurizio Martina,
Carlo Calenda. Gentiloni, poi, non ha trascurato nemmeno Massa e Siena,
provando a giocare la credibilità conquistata in un anno da presidente
del Consiglio.
Tutto inutile, le prime settimane da
vice-presidente del Consiglio hanno premiato Salvini, e il leader della
Lega non si è limitato a monopolizzare tv, giornali e social network.
Salvini ha investito molto sulla Toscana, lo sfondamento in una delle
regioni di sinistra per antonomasia non era riuscito nemmeno a Silvio
Berlusconi ai tempi d’oro. Il segretario leghista è andato a tenere
comizi in tutte le città al voto, chiudendo a Pisa venerdì scorso
promettendo «tolleranza zero» nei confronti dei nordafricani
protagonisti di una rissa qualche giorno prima. Perché dire «prima gli
italiani» funziona anche nei Comuni. Per il Pd, invece, una nuova
batosta, dopo che il primo turno aveva fatto sperare che il peggio fosse
passato. Un risultato destinato a riaprire lo scontro interno .